Persone con disturbo da stress post-traumatico più a rischio di sviluppare demenza secondo studio

Credito: Kat Jayne, Pexels, 568027

I soggetti che hanno sofferto di disturbo da stress post-traumatico (PTSD) possono essere maggiormente a rischio di sviluppare demenza nel corso della vita secondo un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry. I ricercatori hanno analizzato i dati di 1.693.678 persone per correlare i soggetti diagnosticati da disturbo da stress post-traumatico all’eventuale aumento del rischio di demenza nel corso della vita fino a 17 anni dopo.
I dati sono stati prelevati da otto studi precedentemente pubblicati.

Alla fine i ricercatori scoprivano che le persone con PTSD mostravano un rischio più alto del 61% di incorrere in demenza. Questo rischio diventava più alto nella popolazione generale rispetto ai veterani. Secondo i ricercatori questo aspetto è importante perché indica una diversità di trattamento di questo disturbo: le persone che sono state in guerra hanno infatti possibilità più alte di poter essere trattate per il disturbo da stress post-traumatico e quindi corrono un rischio più basso, rispetto alla popolazione generale con PTSD, di sviluppare la demenza sebbene resti comunque più alto rispetto ai soggetti che non hanno sviluppato PTSD.

“Il nostro studio fornisce nuove importanti prove di come le esperienze traumatiche possono avere un impatto sulla salute del cervello e di come gli effetti a lungo termine del trauma possono avere un impatto sul cervello in molti modi aumentando la vulnerabilità al declino cognitivo e alla demenza”, spiega Vasiliki Orgeta, autrice senior dello studio e ricercatrice della divisione di psichiatria dell’University College London.
Il rischio più alto di incorrere in demenza in presenza di disturbo da stress post-traumatico forse si può spiegare, secondo i ricercatori, nella maggiore ipervigilanza e nel ripetersi dei traumi, fattori che contribuiscono all’aumento dello stress nel cervello.
In ogni caso lo studio, come spiega Mia Maria Günak, la prima autrice che ha condotto la ricerca nel contesto della sua tesi di laurea magistrale, mostra che lo stato di demenza può essere prevenuto agendo sui fattori di rischio nel corso della vita delle persone, anche molto prima che gli stessi sintomi della demenza si palesino.

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