Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’University College di Londra (UCL), le persone in sovrappeso hanno visto una percentuale di ricoveri causati dalla patologia COVID-19 più alta. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences. Secondo il comunicato stampa dello stesso istituto inglese, le persone anche con un sovrappeso modesto risulterebbero a rischio maggiore di ospedalizzazione per la COVID-19.
I ricercatori hanno utilizzato i dati relativi a 330.000 persone residenti nel Regno Unito. I dati erano stati prelevati dal 2006 al 2010. Tra le informazioni acquisite e presenti nel database c’erano quelle relative all’indice di massa corporea, al rapporto vita-fianchi e altri dati relativi all’età, all’etnia, al consumo eventuale di alcol, all’eventuale vizio del fumo e all’attività fisica.
C’erano inoltre ulteriori informazioni riguardo all’eventuale patologie di varia natura.
I ricercatori hanno confrontato questi dati con quelli di un altro database che copriva i ricoveri per COVID-19 avvenuti dal 16 marzo 2020 al 26 aprile 2020.
Confrontando i dati scoprivano un collegamento tra i tassi di ricovero per COVID-19 e un indice di massa corporea più alto.
Nello specifico scoprivano che quelle persone con un indice di massa corporea che superava i 25 punti (il range 25-30 è sovrappeso, sopra 30 è obeso) mostravano un rischio più alto del 40% di ricovero ospedaliero per COVID-19.
Per quelli che superavano i 30 punti, il rischio era più alto del 70%. E per gli obesi gravi, quelli il cui punteggio superava i 35 punti, le probabilità di ricovero per COVID-19 raddoppiavano rispetto alle persone non in sovrappeso.
“Dal momento che oltre due terzi della società occidentalizzata sono in sovrappeso o obesi, questo potenzialmente rappresenta un importante fattore di rischio per la gravità dell’infezione da COVID-19 e può avere implicazioni per la politica”, spiega Mark Hamer, professore presso il Surgery & Interventional Science, una divisione dell’UCL.