Lo storione, un pesce che vive nei pressi dei fondali marini spesso descritto come “fossile vivente”, è stato indirettamente oggetto di ricerca di un nuovo studio apparso sul Zoological Journal of the Linnean Society.
Questo animale è definito “fossile vivente” a causa del fatto che la sua forma anatomica è rimasta più o meno sempre la stessa nonostante siano passati centinaia di milioni di anni.
Sembra, dunque, che l’evoluzione non stia più avendo effetto su questo pesce e ciò lo rende eccezionalmente interessante da analizzare.
I ricercatori dell’Università della Pennsylvania, guidati da Jack Stack e dalla paleobiologa Lauren Sallan, hanno deciso di esaminare l’antico Tanyrhinichthys mcallisteri, un pesce che viveva, circa 300 milioni di anni fa, in un estuario che oggi è il Nuovo Messico.
Questo pesce era molto simile agli storioni, con cui condivide il muso sporgente, tuttavia gli storioni hanno intrapreso un percorso evolutivo diverso rispetto al Tanyrhinichthys mcallisteri dando origine agli storioni moderni che fanno parte di un’altra famiglia, quella degli Acipenseridae.
I ricercatori hanno scoperto che le caratteristiche grazie alle quali il Tanyrhinichthys prosperava nel suo ambiente si sono originate in realtà in diversi lignaggi di pesci.
“Lo storione è considerato una specie ‘primitiva’, ma ciò che stiamo dimostrando è che lo stile di vita dello storione è qualcosa per cui è stato selezionato in determinate condizioni e si è evoluto più e più volte”, spiega Sallan.
Approfondimenti
- 300-million-year-old fish resembles a sturgeon but took a different evolutionary path | Penn Today (IA)
- Tanyrhinichthys mcallisteri, a long-rostrumed Pennsylvanian ray-finned fish (Actinopterygii) and the simultaneous appearance of novel ecomorphologies in Late Palaeozoic fishes | Zoological Journal of the Linnean Society | Oxford Academic (IA) (DOI: 10.1093/zoolinnean/zlaa044)