
Un team di ricercatori ha analizzato di nuovo l’interessante pianeta Kepler-16b, già individuato dal telescopio spaziale Keplero, ora non più operativo, diversi anni fa, ottenendo diverse informazioni. Uno studio è stato pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.[1]
Pianeta Kepler-16b
Il pianeta Kepler-16b si trova ad una distanza di 245 anni luce. Ha la massa di Saturno e si pensa sia fatto per metà da gas e per metà da ghiaccio e roccia. Compie un’orbita completa ogni 229 giorni intorno ad una coppia di stelle denominata Kepler-16, entrambe più piccole del Sole e separate da una distanza di 0,22 unità astronomiche.
Gli astronomi hanno usato l’Observatoire de Haute-Provence, un telescopio da 193 centimetri collocato in Francia, per effettuare le nuove osservazioni.
Pianeti che orbitano intorno a due stelle
I pianeti che orbitano intorno a due stelle hanno riscosso sempre più interesse nel corso degli ultimi anni dopo che alcuni studi hanno suggerito che la vita su di essi potrebbe non essere poi così impossibile. Questo pianeta in stile Tatooine (pianeta fittizio della saga di Star Wars che orbita proprio intorno a due stelle e dal quale si possono notare due soli nel cielo), è stato analizzato di nuovo tramite il metodo della velocità radiale. In pratica i ricercatori hanno individuato quelle piccole sollecitazioni gravitazionali che il pianeta provoca sulle due stelle.
È la prima volta che si individua un esopianeta che orbita intorno a due stelle con questo metodo, un metodo che probabilmente verrà riutilizzato anche in futuro per scoprire pianeti simili.
Pianeti “circumbinari”
Non ne sono stati individuati molti: dei 2200 e passa pianeti individuati dal telescopio spaziale Keplero, solo 12, infatti, orbitano intorno ad una coppia di stelle nonostante si pensi che i sistemi binari stellari rappresentino la maggioranza rispetto a quelli singoli.
I pianeti “circumbinari”, pianeti che orbitano intorno a due stelle, sono interessanti anche per un altro motivo: si formano in maniera diversa rispetto a quanto avviene con i pianeti che orbitano intorno ad una stella singola. In particolare gli astronomi non hanno ancora ben chiaro come i dischi protoplanetari intorno a due stelle possono poi portare alla nascita di un pianeta nelle loro vicinanze. L’accrescimento di questo disco, che permette per la formazione di un “seme” che poi diventa un pianeta, dovrebbe avvenire infatti in maniera nettamente diversa rispetto a quanto avviene intorno ad una stella singola.