Pianeti abitabili simili alla Terra possono esistere in sistemi con due stelle

Credito: Reimund Bertrams, Pixabay, 1112911

I pianeti che orbitano intorno ad una doppia stella potrebbero supportare la vita secondo un nuovo studio condotto da ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign. I ricercatori hanno usato i dati del telescopio spaziale Keplero per valutare la massa e la luminosità di diversi sistemi binari nonché la posizione di eventuali pianeti ed altri parametri per giungere alla conclusione che potrebbero esserci effettivamente, in questi sistemi, pianeti abitabili o simili alla Terra.[1]

Per “abitabili” anche in questo caso i ricercatori intendono pianeti che possono avere acqua liquida sulla loro superficie. I cinque sistemi binari, Kepler-34, Kepler-35, Kepler-38, Kepler-64 e Kepler-413 sembrano essere infatti molto promettenti in quanto ad ospitare mondi simili alla Terra con eventuali oceani in superficie.
I ricercatori sono giunti alla conclusione che la stabilità dinamica del pianeta quando orbita intorno alla doppia stella è una condizione necessaria per l’abitabilità anche se non è l’unica.

L’orbita della terra intorno al Sole, infatti, è quasi circolare e ciò le permette di ricevere più o meno la stessa quantità di raggi solari per tutto l’anno ma questa non è una condizione che si verifica sempre. Ancor di più non lo è quando ci sono due stelle, una condizione nella quale c’è una seconda fonte di attrazione gravitazionale e di radiazioni. In questi casi l’orbita dei pianeti tendono a diventare per forza di cose ellittica nel corso del tempo.

In questo senso l’influenza dell’orbita del pianeta intorno alle due stelle sull’abitabilità dello stesso pianeta risulta molto più grande. Se il pianeta si avvicina anche di poco alle due stelle, gli oceani facilmente comincerebbero ad evaporare. Se si allontana di poco, gli stessi oceani comincerebbero a congelare così come la stessa atmosfera. È essenziale dunque che il pianeta si trovi in un’orbita stabile. Solo in questo caso si può cominciare a prendere in considerazione tutti gli altri fattori che rendono pianeta abitabile e tra di essi c’è la quantità di radiazione che riceve dalle due stelle.

Proprio per questo Siegfried Eggl, l’autore principale dello studio, ha sviluppato un nuovo approccio analitico basato su modelli atmosferici precalcolati che non prevede l’utilizzo di complesse simulazioni al computer e che è fatto soltanto di equazioni che possono essere, tra l’altro, applicate a molti altri sistemi.
Con questo metodo ha compreso che possono effettivamente esistere pianeti abitabili con acqua liquida in superficie che orbitano intorno a due stelle. I risultati migliori, in termini di potenziale abitabilità, li ha ottenuti nei sistemi Kepler-35, Kepler-38, e Kepler-64.

Tra gli altri fattori ha scoperto che eventuali pianeti giganti potrebbero creare delle perturbazioni gravitazionali e influire sulla stessa abitabilità nell’intero sistema stellare binario: “Abbiamo scoperto che rapporti di massa binaria quasi uguali e piccole eccentricità dei corpi perturbanti forniscono condizioni favorevoli, dal punto di vista dell’evoluzione orbitale, affinché un pianeta simile alla Terra esista nella zona abitabile. Mostriamo, inoltre, che la presenza di un pianeta gigante può avere un effetto significativo sulla potenziale abitabilità dei mondi terrestri nello stesso sistema. Pertanto, raccomandiamo di tenere conto delle perturbazioni gravitazionali di pianeti giganti conosciuti in studi futuri sull’abitabilità nei sistemi stellari binari”, riferiscono i ricercatori nello studio.[2]

Note e approfondimenti

  1. Frontiers | Circumbinary Habitable Zones in the Presence of a Giant Planet | Astronomy and Space Sciences (IA) (DOI: 10.3389/fspas.2021.640830)

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