
I pianeti di tipo terrestre, delle dimensioni paragonabili a quelle del nostro pianeta, potrebbero essere molto più numerosi di quanto mai stimato in precedenza secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Ames Research Center della NASA.
I ricercatori, che hanno utilizzato l’Osservatorio internazionale Gemini e il telescopio WIYN presso l’Osservatorio nazionale di Kitt Peak, sono infatti giunti alla conclusione che i pianeti delle dimensioni della Terra potrebbero letteralmente nascondersi nel bagliore delle stelle che compongono i sistemi binari.
I sistemi binari sono la maggioranza
I sistemi stellari binari, infatti, rappresentano la maggioranza dei sistemi stellari, almeno per quanto riguarda la Via Lattea. Stelle solitarie come il sole, infatti, rappresentano l’eccezione e non la regola e, nella maggior parte dei casi, una stella ha una compagna.
Lo testimonia anche il lavoro che sta svolgendo il telescopio spaziale TESS della NASA: la maggior parte dei sistemi nei quali ha individuato dei pianeti sono di tipo binario. Secondo i ricercatori il metodo utilizzato dal TESS, così come da altri telescopi per individuare gli esopianeti, si rivelerebbe fallace nell’individuare quei pianeti delle dimensioni della Terra nei sistemi binari. Questi pianeti, nella maggior parte dei casi, secondo i ricercatori passerebbero letteralmente inosservati in quanto la luce della seconda stella non permetterebbe di individuare la diminuzione nel livello di luminosità della prima stella davanti alla quale transita il pianeta.
Molte delle stelle osservate da TESS sono in realtà sistemi binari
Inoltre, come gli stessi ricercatori hanno scoperto, molte delle stelle osservate dal telescopio spaziale TESS e considerate come stelle singole sono in realtà stelle binarie. Se non si dispone di un livello di risoluzione adeguata, infatti, una coppia di stelle può apparire come un singolo punto di luce e dunque come una singola stella. Osservando con una risoluzione più alta, però, i ricercatori hanno scoperto che centinaia delle stelle identificate come singole da TESS sono in realtà delle coppie di stelle con le stesse stelle separate da uno spazio relativamente piccolo.
Infine i ricercatori scoprivano che il telescopio spaziale TESS tende a scoprire esopianeti grandi e piccoli quando orbitano intorno a stelle singole ma solo esopianeti grandi quando setaccia sistemi binari.
TESS non sta rilevando tantissimi pianeti delle dimensioni della Terra
La conclusione, dunque, sembra essere palese: TESS non sta rilevando tantissimi pianeti delle dimensioni della Terra con il suo metodo del transito così come molti altri telescopi che usano questo stesso metodo per scovare pianeti extrasolari. Il metodo del transito è, infatti, il metodo più utilizzato oggi per individuare esopianeti.
Secondo quanto spiega Steve Howell, uno dei ricercatori che ha realizzato lo studio, i pianeti delle dimensioni terrestri vengono letteralmente inondati dalla luce della stella compagna e quindi, quando passano davanti alla prima stella, praticamente non sono individuabili con il metodo del transito.
È essenziale usare metodi diversi
Secondo i ricercatori è essenziale sapere se un sistema stellare è composto da una stella oppure da due stelle prima di affermare se intorno ad esse ci sono o non ci sono pianeti. In caso di sistemi binari, infatti, con i metodi attuali diventa molto difficile individuare pianeti extrasolari. Diventa quindi essenziale, se si vogliono scoprire pianeti delle dimensioni terrestri e quindi potenzialmente abitabili per la vita così come la conosciamo, utilizzare più tecniche diverse per ogni sistema.