
Alcuni pianeti gassosi possono essere trasformati in pianeti rocciosi grazie ai buchi neri supermassicci. A questa conclusione è arrivato uno studio pubblicato sull’Astrophysical Journal. Secondo lo studio, pianeti simili a Nettuno, un gigante gassoso presente nel nostro sistema solare, che si trovano nella zona centrale della nostra via Lattea possono essere trasformati in pianeti rocciosi grazie ai brillamenti dell’enorme buco nero al centro della via Lattea.
Che i buchi neri supermassicci possano modellare il destino evolutivo di un pianeta risulterebbe una cosa piuttosto strana ma comunque regolare almeno per quanto riguarda il centro della nostra galassia, come sottolineato da Howard Chen della Northwestern University in Illinois, uno degli scienziati che ha condotto lo studio.
Per arrivare a questa conclusione, gli scienziati hanno esaminato Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio che si trova al centro della nostra galassia e che vanta una massa di 4 milioni di soli. Anche questo buco nero massiccio, come gran parte dei buchi neri supermassicci al centro delle altre galassie, genera brillamenti molto luminosi ai raggi X e alle radiazioni ultraviolette. Questi enormi brillamenti hanno degli effetti sui pianeti vicini, ossia quelli ad una distanza di massimo 70 anni luce dal buco nero centrale, in particolare se i pianeti di tipo gassoso.
Queste radiazioni spazzerebbero l’atmosfera densa di gas dei pianeti gassosi e, nei casi più violenti, resterebbe solo un nucleo roccioso nudo. Considerando che si tratta di giganti gassosi, il nucleo roccioso interno, benché depredato della propria, corposa sezione gassosa, risulta sempre più grande della stessa Terra e dunque questi esopianeti potrebbero essere considerati come superterre.
Inoltre, dato che i centri galattici sono sempre affollati di stelle, queste superterre potrebbero essere soggette ad interruzioni gravitazionale da parte della propria stella a causa dei passaggi di stelle vicine che potrebbero proiettarli al di fuori dei loro sistemi.
Tuttavia, così come le stelle sono di più e più vicine tra loro intorno al centro galattico rispetto al nostro quartiere, lo sono anche gli stessi pianeti e dunque, sebbene le regioni interne della via Lattea non risultino favorevoli alla vita, eventuali forme di vita extraterrestre potrebbero resistere e diffondersi di pianeta in pianeta grazie alla panspermia.
In ogni caso osservare questi pianeti risulta comunque molto difficile perché la regione centrale della via Lattea è affollata non solo di stelle ma anche di enormi nubi di polvere e gas.