
Le strategie che le piante possono adottare per difendersi dai predatori sono davvero tantissime e tra le più strane.
Un nuovo esempio arriva da una ricerca svolta da scienziati dell’Università statale della Pennsylvania. Secondo i ricercatori della Penn State, le piante di mais sono in grado di scatenare nei predatori allo stadio larvale una sorta di “sindrome dell’intestino permeabile”.
Questa sorta di patologia indotta distrugge le barriere protettive dell’intestino dei predatori e favorisce i microbi intestinali che invadono tutte le cavità del corpo.
Ciò causa la setticemia che alla fine può uccidere l’animale o può indebolirlo innescando una risposta immunitaria, come afferma Charles Mason, entomologo che ha effettuato lo studio.
I ricercatori hanno effettuato la scoperta quando hanno prima inoculato tre tipi di batteri intestinali in alcuni bruchi di Spodoptera frugiperda in laboratorio. Hanno poi nutrito gli animali con vari tipi di mais.
Hanno quindi utilizzato la microscopia elettronica a scansione per valutare l’impatto del mais sui batteri intestinali scoprendo che questi ultimi riducevano la capacità delle larve dei vermi di danneggiare le piante di mais.
Secondo Mason le piante utilizzano un particolare meccanismo tramite il quale il mais ingerito altera il microbioma intestinale dei vermi creando loro non pochi danni.
La scoperta potrebbe rivelarsi utile per quanto riguarda l’eventuale sviluppo di nuovi metodi di controllo dei parassiti delle stesse piante.