
Piccoli sensori da attaccare sui denti per monitorare ed analizzare in tempo reale ciò che si sta mangiando sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori della School of Engineering della Tufts University, Stati Uniti.
Si tratta di sensori miniaturizzati, della grandezza di circa 2 × 2 mm, che possono essere montati direttamente su un dente in modo che, una volta analizzato il cibo che comunque entra con esso in contatto, possa mandare i risultati dell’analisi in modalità wireless ad un dispositivo, anche uno mobile come lo smartphone.
Il sensore, per esempio, può monitorare l’assunzione di glucosio, alcol o sale, tuttavia gli stessi ricercatori precisano che futuri miglioramenti della tecnologia dietro a questo sensore potranno permettere la rilevazione di una gamma di alimenti o nutrienti molto vasta nonché di sostanze chimiche ma anche di stati fisiologici.
Potrebbe essere una svolta per quanto riguarda il monitoraggio relativo all’assunzione degli alimenti: tutti i sensori costruiti fino adesso, infatti, si rivelano per certi versi ingombranti e non facilmente utilizzabili (alcuni, per esempio, richiedono l’utilizzo di un paradenti mentre altri necessitano di cavetteria e simili).
Il sensore è sostanzialmente composto da tre strati. Uno centrale che è quello bioresponsivo: assorbe l’alimento o la sostanza chimica ed è il vero cuore del sensore. I due strati esterni sono invece costituiti da due quadratini d’oro che vanno a formare una struttura la quale riesce a raccogliere e a trasmettere onde nello spettro a radiofrequenza. A seconda della sostanza che va a colpire il sensore centrale, le sue novità elettriche si modificano provocando la trasmissione di un aspetto diverso di onde a radiofrequenza.