
Un particolare microchip che permette di mantenere costanti e sicuri livelli di pH e di cloro nelle piscine è stato costruito da un gruppo di scienziati dell’Università dell’Australia Meridionale.
Si tratta di un dispositivo, a detta del comunicato stampa relativo allo studio che lo presenta, potrebbe aiutare milioni di persone (le piscine in Australia sono molto comuni, il 13% della popolazione ne ha una a casa nel proprio giardino) a mantenere un corretto livello di sicurezza ed igiene dell’acqua.
Il sensore è costituito da una rete di tubi microscopici innestati in un chip che ha le dimensioni di una carta di credito. Si tratta in sostanza di un laboratorio di chimica miniaturizzato che può eseguire analisi chimiche dell’acqua della piscina in maniera molto rapida.
Proprio la fase dei test manuali per capire eventuali livelli troppo alti di prodotti chimici nell’acqua delle piscine è una di quelle che fa perdere più tempo ed è più difficile.
Il nuovo dispositivo permette di risparmiare tempo e denaro, come spiega Craig Priest, un professore della suddetta università nonché esperto di nanofabbricazione.
Mantenere questi livelli sempre al sicuro vuol dire mantenere l’acqua più libera da quantità troppo elevate di virus e di batteri.
Livelli troppo alti di cloro, poi, possono causare anche effetti non propositivi sulla salute della pelle e degli occhi e se l’acqua è ingerita anche del sistema immunitario. Un livello troppo basso, invece, aumenta i rischi di infezione da parte dei suddetti microrganismi.
Approfondimenti
- Sensors | Free Full-Text | Photometric Sensing of Active Chlorine, Total Chlorine, and pH on a Microfluidic Chip for Online Swimming Pool Monitoring (IA) (DOI: 10.3390/s20113099)