
Un nuovo vaccino candidato per lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è stato sviluppato da un team di ricercatori del Karolinska Institutet, Svezia. Come spiega lo stesso comunicato dell’istituto svedese, gli pneumococchi sono batteri che possono essere causa di varie malattie umane tra cui polmonite, sepsi e meningite nei casi più gravi mentre nei casi meno gravi può essere, per esempio, causa di infezione dell’orecchio.[1]
Infezioni da pneumococchi
A soffrire maggiormente di infezioni da pneumococchi sono i bambini con un’età più bassa di due anni e gli anziani. Secondo quanto spiega il comunicato, questi batteri possono provocare fino a 2 milioni di vittime ogni anno nel mondo.
In Svezia esiste un vaccino per lo pneumococco che è incluso nel programma di vaccinazione infantile ma questo vaccino, spiega il comunicato, combatte solo una piccola frazione di quei 100 e più diversi tipi di ceppi pneumococcici esistenti.[1]
Secondo Birgitta Henriques-Normark, una professoressa del Dipartimento di microbiologia, tumore e biologia cellulare del Karolinska, c’è bisogno di nuovi vaccini soprattutto per le persone anziane che devono essere protette dalle infezioni da pneumococco. Differentemente dai bambini, infatti, spiega la ricercatrice, le infezioni gravi causate da pneumococchi nelle persone adulte non sono diminuite nel corso degli ultimi anni perché la maggior parte dei vaccini già esistenti non riesce a proteggere anche questi soggetti.[1]
Il nuovo vaccino
Il nuovo vaccino sviluppato da ricercatori dell’istituto svedese si basa su delle vescicole di membrana dalle dimensioni nanometriche. Si tratta di particelle che gli pneumococchi producono nelle loro membrane cellulari per comunicare con l’ambiente e con le altre cellule. Queste vescicole sono un obiettivo per un vaccino perché contengono delle proteine che aiutano gli stessi batteri a superare il sistema immunitario.[1]
Isolate due proteine
Analizzando in laboratorio queste vescicole i ricercatori hanno scoperto che immunizzandole nei topi si potevano proteggere gli animali dalle infezioni gravi da pneumococchi. In particolare hanno isolato due proteine, denominate MalX e PrsA, che sembrano svolgere un ruolo importante in questo processo.
Il nuovo vaccino candidato, spiega la Henriques-Normark fornisce protezione indipendentemente dalla tipologia di pneumococco e la piattaforma che gli stessi scienziati hanno usato potrebbe essere usata anche per sviluppare altri vaccini contro infezioni da altri batteri.[1]