I polmoni dei feti umani sono caratterizzati dalla presenza di un microbioma, ossia i microrganismi che vivono nelle varie aree dei nostri corpi, già dall’11ª settimana dopo il concepimento secondo quanto riferisce un team di ricercatori dell’Università dell’Alabama.
Si tratta di una conferma del fatto che i batteri possono colonizzare il corpo umano, anche aree molto importanti, già molto prima della nascita.
Lo stesso microbioma polmonare dei feti mostrava netti cambiamenti nel corso dello sviluppo del feto stesso. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che la firma microbica del microbioma polmonare dei feti era strettamente correlata a quella del microbioma placentare.
Pover queste ricercatori ipotizzano un trasferimento del DNA microbico dalla madre al feto, qualcosa tra l’altro di fondamentale per lo sviluppo del primo sistema immunitario del nascituro, come spiega Charitharth Vivek Lal, ricercatore della Divisione di Neonatologia della UAB ed uno degli autori dello studio di cui la prima autrice è Denise Al Alam, ricercatrice del Saban Research Institute of Children’s Hospital di Los Angeles e professoressa di pediatria all’Università della California Meridionale.
I ricercatori hanno analizzato 31 campioni di polmone, placenta e tessuto intestinale prelevati da vari feti tra l’11ª e la 20ª settimana di gestazione.
Hanno estratto il DNA conducendo analisi del microbioma e hanno trovato 48 taxa unici nei campioni di polmone, 11 taxa unici in quelli di placenta e 24 taxa condivisi.
Nel corso delle analisi, i ricercatori notavano cambiamenti significativi nella diversità del microbioma polmonare tra il microbioma dall’11ª alla 15ª settimana di gestazione e quello dalla 16ª alla 20ª settimana di gestazione.