
Come costruire ponti sospesi sempre più lunghi ottimizzando allo stesso tempo il materiale utilizzato per le strutture onde ridurre il peso, in particolare aumentando la stessa campata?
È per rispondere a questa domanda che è un team di ricercatori dichiara di aver trovato un approccio, per il momento teorico, che potrebbe rivelarsi positivo per ponti più leggeri ma anche più “verdi”, ossia più rispettosi dell’ambiente.
Il minor quantitativo di materiali utilizzati per i ponti che hanno in mente i ricercatori dell’Università Tecnica di Danimarca e del COWI (gruppo di consulenza internazionale specializzato in ingegneria con base in Danimarca) potrebbero infatti ridurre le emissioni di CO2. Per un ponte sospeso, ad esempio, si potrebbe ridurre il materiale utilizzato fino al 25%, una cosa che permetterebbe un risparmio delle emissioni di CO2 fino al 30%.
Il tutto tramite complessi calcoli, eseguiti da supercomputer, per capire dove ottimizzare al massimo l’uso dei materiali nelle varie parti che compongono la struttura di un ponte sospeso.
“Abbiamo applicato diversi metodi per esaminare come utilizzare al meglio i materiali, che sono costituiti principalmente da acciaio e cemento. Inizialmente, abbiamo cercato di ottimizzare il loro uso nelle strutture tradizionali utilizzando diaframmi trasversali nel ponte, ottenendo così una riduzione teorica del peso fino a 14%”, spiega Mads Jacob Baandrup, oggi ingegnere del COWI dove lavora proprio sui ponti.
“Il nuovo design della trave a ponte può essere convertito in una riduzione di peso e CO2 fino al 20% per l’intero ponte, il che ovviamente giova al clima”, spiega invece Henrik Polk, direttore tecnico di COWI.
Approfondimenti
- New research leads to lighter and greener bridges – DTU Mechanical Engineering (IA)
- Closing the gap towards super-long suspension bridges using computational morphogenesis | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-020-16599-6)
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