
Gli astronomi hanno identificato sette potenziali candidati per le sfere di Dyson, megastrutture che potrebbero indicare la presenza di civiltà aliene avanzate. Le sfere di Dyson, proposte dal fisico Freeman Dyson nel 1960, sono ipotetiche strutture costruite per catturare l’energia di una stella. Questo studio, pubblicato nel Monthly Notice of the Royal Astronomical Society, [1] esplora queste interessanti possibilità.
Cercare firme a infrarossi
Il team di astronomi si è concentrato sulla rilevazione della radiazione infrarossa in eccesso, possibile segno delle sfere di Dyson, analizzando i dati di recenti indagini astronomiche. Hanno identificato sette stelle nane M (dette anche “nane rosse”, stelle più piccole e meno luminose rispetto al Sole) entro 1.000 anni luce dalla Terra che mostravano caratteristiche infrarosse insolite non facilmente spiegabili dai fenomeni naturali, come rivela uno nuovo articolo su The Conversation che presenta lo studio.
Sfide interpretative
Sebbene questi risultati siano entusiasmanti, i ricercatori invitano alla cautela. L’eccesso di luce infrarossa potrebbe essere causato anche da altri fattori, come nubi di polvere o dischi cometari. Anomalie simili sono già state osservate in precedenza, come nel caso della stella di Tabby, ma spesso hanno spiegazioni naturali. Sono necessarie ulteriori osservazioni per determinare se questi candidati siano effettivamente segni di megastrutture aliene.
Implicazioni e ricerca futura
Il concetto delle sfere Dyson si basa sul presupposto che le civiltà avanzate necessitano di un’energia immensa. Tuttavia, con il progresso delle tecnologie incentrate sull’efficienza e sulla miniaturizzazione, la necessità di tali strutture è discutibile. Nonostante lo scetticismo, continuare la ricerca delle sfere di Dyson può fornire preziose informazioni sulle possibilità della vita extraterrestre e sui progressi tecnologici.
Sfide nel rilevamento delle sfere di Dyson
Trovare un’ipotetica sfera di Dyson attorno a una stella distante è impegnativo perché la sua firma infrarossa può essere facilmente confusa con fenomeni cosmici naturali come nuvole di polvere o dischi cometari. Inoltre, le grandi distanze e la debolezza di questi potenziali segnali complicano gli sforzi di rilevamento, anche perché una eventuale struttura del genere andrebbe comunque a nascondere la luce della stella proprio per ricavarne l’energia.