
Un team di ricercatori ha scoperto che il prediabete nei giovani adulti può essere collegato ad un rischio più grande di infarto. Lo studio è stato realizzato da Akhil Jain, un medico del Mercy Catholic Medical Center di Darby, Stati Uniti, ed è stato presentato nel corso di una sessione scientifica dell’American Heart Association 2022.[1]
Quando sussiste la condizione di prediabete
Il comunicato dell’American Heart Association spiega che la condizione di prediabete sussiste quando livelli di zucchero nel sangue sono più alti di quanto dovrebbero essere e quando i livelli di glicemia a digiuno sono compresi tra 100 e 125 mg/dL. Sono livelli non alti abbastanza per diagnosticare il diabete di tipo 2 ma non sono neanche a livelli normali.
Secondo il comunicato il prediabete è abbastanza comune e, naturalmente, aumenta il rischio di andare incontro poi al diabete di tipo 2. Solo negli Stati Uniti (l’articolo riporta come fonte i National Institutes of Health) sono 88 milioni le persone adulte con un’età pari o superiore ai 18 anni che hanno il prediabete.[1]
Lo studio: usati i dati di un grande database
Il nuovo studio ha usato i dati di un grande database riguardante i ricoveri negli Stati Uniti denominato National Inpatient Sample. I ricercatori scoprivano che nei giovani adulti con prediabete l’incidenza degli infarti era del 2,5% rispetto ad un’incidenza dello 0,3% nei giovani adulti con livelli di zucchero nel sangue normali.
Scoprivano inoltre che gli adulti con prediabete mostravano probabilità più alte (rispetto ai coetanei senza prediabete) di avere il colesterolo più alto e di essere obesi.
Jain spiega che sono stati considerati vari fattori che potevano influenzare i risultati ma nonostante questo i soggetti giovani adulti con prediabete mostravano possibilità 1,7 volte più grandi di incorrere in un ricovero inospitale per infarto rispetto ai pari età senza prediabete.[1]
Prediabete può essere invertito
Il prediabete, spiega il comunicato, può essere invertito e quindi la condizione può essere considerata come un “campanello d’allarme”, come lo definisce Eduardo Sanchez uno dei responsabili dell’American Heart Association. Tra le cose che possono contrastare il prediabete ci sono l’attività fisica e la perdita di peso. Naturalmente anche smettere di fumare qualora sussista anche questo fattore può aiutare tanto.[1]
Anche ridurre lo stress può avere un impatto
Infine Sanchez spiega che anche ridurre lo stress può avere un impatto e fare la differenza. In ogni caso, secondo i ricercatori, questo studio può essere considerato come una base importante per le ricerche future per capire la diffusione delle malattie cardiache tra i giovani adulti con prediabete anche perché si tratta di una condizione molto diffusa che riguarda fino ad un terzo degli adulti negli Stati Uniti.[1]