
Attingere alle riserve d’acqua poste sotto i fondali degli oceani potrebbe portare a diversi problemi secondo una ricerca dell’Università del Delaware guidata da Holly Michael e Xuan Yu. Queste riserve d’acqua, ad oggi ancora non del tutto veramente sfruttate, potrebbero essere però un giorno intensamente utilizzate per reperire acqua da bere, acqua per l’agricoltura o anche per effettuare trivellazioni delpetrolio con la tecnica del waterflooding (l’acqua viene iniettata per contrastare la pressione dei giacimenti e per smistare lo stesso petrolio nei pozzi di produzione).
La nuova ricerca, pubblicata su Geophysical Research Letters, si basa su simulazioni fatte al computer che esplorano l’utilizzo delle risorse d’acqua dolce offshore. Queste simulazioni indicano abbastanza chiaramente che l’utilizzo intensivo di queste risorse può minacciare i sistemi acquifere terrestri e portare ad una netta diminuzione della disponibilità di acque anche sotto la terraferma.
Con l’aumentare della popolazione e con una sempre maggiore scarsità delle risorse di acqua dolce sulla terraferma, infatti, soprattutto le comunità costiere potrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di queste ampie risorse di acqua dolce poste sotto il fondale dei mari, anche perché quelle sotto la terraferma potrebbero risultare sempre più inquinate o degradate.
È comunque in relazione alle trivellazioni per recuperare il petrolio che si trova sotto i fondali dei mari che i problemi maggiori potrebbero sorgere dato che le tecniche che prevedono l’utilizzo delle risorse d’acqua sotto i fondali sono sempre più utilizzati.
Le risorse d’acqua sono comunque collegate a quelle sotto la terraferma e ciò comporta, in particolare,un degradamento della superficie sulla quale sono costruite le città costiere.
Lo spiega Holly Michael, una delle ricercatrici impegnate nello studio: “Se costruisci una città sulla superficie terrestre, aggiungi peso e aggiungi pressione alla falda – i sedimenti e l’acqua sotterranea: quando un edificio viene costruito, vengono effettuati test geotecnici per assicurarsi che questa pressione aggiuntiva non causi l’affondamento della superficie terrestre. La pressione dell’acqua in quei pori crea una forza verso l’alto e contribuisce alla rigidità del sistema”.
Se l’acqua sotto i fondali marini viene pompata, cambia la pressione dell’acqua sotto la terraferma e ciò riduce nettamente la capacità della falda di sostenere il peso di intere città.