
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Dundee prendere importanti decisioni a stomaco vuoto potrebbe essere una cattiva idea.
Benjamin Vincent, ricercatore del Dipartimento di Psicologia, ha infatti scoperto, nel corso delle sue ricerche, che lo stato di fame può alterare, ed in maniera anche significativa, il processo decisionale.
In particolare la fame può rendere le persone più impazienti e più propense a scegliere una soluzione facile e dunque una piccola ricompensa invece di una soluzione che richieda più tempo per attuarsi ma che può portare a ricompense più grandi.
Lo studio è stato pubblicato su Psychonomic Bulletin & Review.
Il ricercatore ha eseguito vari test eseguendo specifiche domande ai partecipanti. Il ricercatore, coadiuvato dall’ex studente Jordan Skrynka, scopriva durante questi test che se si offriva ai partecipanti una ricompensa subito oppure una ricompensa doppia in futuro, i partecipanti erano di solito disposti ad aspettare fino a 35 giorni per ottenere la ricompensa doppia.
Se però erano a stomaco vuoto nel momento in cui veniva fatta l’offerta, questa distanza di tempo si riduceva a soli tre giorni.
La riluttanza a rinviare la gratificazione può ripercuotersi, secondo lo studio, su varie tipologie di decisioni, anche quelle più importanti, come quelle che riguardano i rapporti personali o quelle finanziarie.
“Supponi di stare parlando con un consulente pensionistico o ipotecario – farlo mentre hai fame potrebbe farti interessare un po ‘di più alla gratificazione immediata a spese di un futuro potenzialmente più roseo”, dichiara nel comunicato stampa Vincent lasciando intendere quanto quello che ha scoperto possa avere effetti negativi anche abbastanza pratici e reali.
Approfondimenti
- Hunger increases delay discounting of food and non-food rewards | SpringerLink (IA) (DOI: 10.3758/s13423-019-01655-0)