I prezzi dei farmaci sono aumentati tre volte più velocemente dell’inflazione negli ultimi 10 anni negli Stati Uniti secondo un nuovo studio pubblicato su JAMA. Lo studio si è concentrato sui farmaci soggetti a prescrizione.
Come spiega Inmaculada Hernandez, l’autrice principale dello studio, in precedenza altri studi si erano limitati a studiare solo i prezzi di listino, prezzi che non tengono conto degli sconti eventuali dei produttori. Questo è il primo studio, secondo la Hernandez, che tiene conto di questi sconti e che segnala le tendenze dei prezzi netti.
Lo studio si è concentrato su 602 farmaci i cui prezzi sono stati calcolati dal 2007 al 2018. Corretti per l’inflazione, i prezzi sono aumentati del 159%. Dunque, considerando anche gli sconti, i vari coupon e le offerta, caratteristiche molto presenti per quanto riguarda i farmaci negli Stati Uniti, i prezzi di questi ultimi sono aumentati del 60%, ossia 3,5 volte l’inflazione generale.
Solo intorno al 2015 i prezzi netti hanno cominciato a stabilizzarsi, cosa che tuttavia non significa un automatico abbassamento o livellamento dei costi dei farmaci per le persone.
“Stiamo assistendo a molte discussioni sul fatto che i prezzi netti si siano stabilizzati negli ultimi anni, e questo sembra essere il caso”, affermato Walid Gellad, autore senior dello studio nonché professore di medicina e politica sanitaria dell’Università di Pittsburgh. “Ma la stabilizzazione del prezzo netto si aggiunge ai grandi aumenti dell’ultimo decennio, molte volte più veloci dell’inflazione, per i prodotti che non sono cambiati in questo periodo di tempo. Inoltre, questo prezzo netto è una media, con una notevole variabilità tra i pagatori e farmaci”.