
Sono le prime immagini realizzate in luce visibile della superficie di Venere quelle raccolte dalla sonda Parker Solar della NASA e pubblicate oggi sul sito dell’agenzia americana. La superficie di Venere è particolare: è praticamente nascosta alla nostra vista in quanto la sua atmosfera è fatta di nubi molto dense e onnipresenti.
Varie conformazioni geologiche
Tuttavia la sonda ha effettuato alcuni sorvoli particolari, molto ravvicinati, al pianeta e, tramite la sua camera Wide-Field Imager, è riuscita a fotografare il lato notturno del pianeta sulla lunghezza d’onda della luce visibile.
I ricercatori hanno poi combinato le immagini formando un video nel quale si possono notare varie conformazioni geologiche come pianure ed altipiani.
Inoltre le stesse immagini mostrano, come spiega il comunicato della NASA, un alone luminescente di ossigeno presente nell’atmosfera che sembra circondare tutto il pianeta.
Comprendere la geologia di Venere
Nicola Fox, responsabile della divisione di eliofisica della NASA, si dichiara entusiasta. La sonda continua a superare le aspettative degli stessi scienziati e questi risultati contribuiranno ad una maggiore comprensione di quello che è ad oggi un pianeta ancora per certi versi misterioso proprio perché nascosto dalla sua densa atmosfera nuvolosa.
Analisi del genere possono essere d’aiuto non solo per comprendere la geologia di Venere ma anche quali minerali sono presenti sulla sua superficie. Partendo da questi dati, si può provare a capire qual è stata la vera evoluzione di questo pianeta. Si pensa, infatti, che la Terra un giorno possa diventare inospitale così come lo è diventato Marte ma si tratta solo di teorie.
Immagini sbalorditive
Le prime immagini sono scattate a luglio del 2020 durante uno sorvolo della sonda Parker. Inizialmente l’obiettivo degli scienziati era solo misurare la velocità delle nuvole, come spiega Angelos Vourlidas, autore di uno studio che descrive i nuovi risultati raggiunti con la sonda. Tuttavia le immagini sono risultate così nitide, e sorprendenti, che in un quarto passaggio ravvicinato, poi avvenuto nel febbraio 2021, i responsabili da Terra hanno riacceso la telecamera stavolta allineando perfettamente l’orbita del veicolo per riprendere il lato notturno. Le immagini sono state sbalorditive, come spiegano gli scienziati.
Lunghezze d’onda che sono vicine a quelle dell’infrarosso
Il segreto è stato usare la telecamera sulle lunghezze d’onda più lunghe ma sempre all’interno del campo visibile (dall’occhio umano). Si tratta di lunghezze d’onda che sono vicine a quelle dell’infrarosso e, proprio questo, permettono di intravedere tra le dense nuvole di Venere. Tuttavia, essendo il lato notturno e quindi oscuro del pianeta, il segnale era abbastanza debole. Nonostante questo la sonda ha catturato un bagliore relativo al notevole livello di calore che il pianeta emana.