Produzione di globuli rossi in laboratorio, sviluppato nuovo metodo più efficiente ed economico

Dispositivi per le varie fasi della produzione di globuli rossi in laboratorio utilizzati dai ricercatori (credito: Singapore-MIT Alliance for Research and Technology (SMART))

Un nuovo modo per produrre, tramite colture in laboratorio, globuli rossi umani è stato sviluppato da un team di ricerca Singapore-MIT Alliance for Research and Technology (SMART). Secondo quanto riferisce il comunicato stampa, questo nuovo metodo rende il tempo di coltura molto più breve, dimezzandolo addirittura, tramite nuovi metodi per la purificazione oltre che più veloci anche maggiormente precisi e meno dispendiosi economicamente. Il processo stesso di purificazione dei globuli rossi prodotti laboratorio rappresenta di per sé una fase essenziale ed importante.

Questi globuli rossi potrebbero naturalmente servire per le trasfusioni di sangue, una pratica medica che salva milioni di vite ogni anno. Il problema dietro a questo approccio sta proprio nel fatto che spesso manca il sangue. Poter produrre globuli rossi in laboratorio e su richiesta, in particolare relativi al sangue donatore universale (O+) potrebbe essere molto importante proprio per questi casi gravi.
Oltre che per questo contesto, la produzione veloce e più facile di globuli rossi potrebbe essere utile anche per la ricerca su malattie tra cui la malaria.
Uno dei problemi maggiori della produzione di globuli rossi sta nella creazione non voluta di sottoprodotti non desiderati. Proprio per questo esistono dei metodi di “purificazione”, ma questi ultimi sono costosi e non applicabili su larga scala.

Il progetto del laboratorio SMART tende a sopperire proprio a questo rendendo l’intero processo di purificazione più facile e più economico e quindi la stessa produzione di globuli rossi più efficiente. Lo stesso metodo viene descritto in uno studio pubblicato su Lab on a Chip ed è differente da quello tradizionale che di solito richiede 23 giorni perché le cellule crescano in laboratorio, comincino ad espandersi e infine a maturare in globuli rossi, come spiega Kerwin Kwek, autore principale dello studio il quale aggiunge: “Il nostro protocollo ottimizzato immagazzina le cellule coltivate in azoto liquido in quello che normalmente sarebbe il giorno 12 nel processo tipico e, su richiesta, scongela le cellule e produce i globuli rossi entro 11 giorni”.

I metodi di purificazione più diffusi esistenti, il Dean Flow Fractionation (DFF) e il Deterministic Lateral Displacement (DLD), sono stati modificati dai ricercatori per creare globuli rossi purificati che mantengono la loro funzionalità cellulare. Il tutto in un tempo di elaborazione molto più rapido che non richiede, tra l’altro, tecnici qualificati per realizzare l’intera procedura.

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