Pulci d’acqua fanno crescere appendici e nuotano più lentamente per non farsi catturare da piante carnivore

Credito: Ruhr-Universität Bochum - YouTube

La pianta acquatica del genere Utricularia, una pianta carnivora che conta più di 230 specie, attacca le proprie prede in base al movimento di queste ultime. Questa pianta, golosa delle pulci d’acqua, aspira le prede in un tempo brevissimo, misurabile in pochi millisecondi, come spiega un nuovo comunicato della Ruhr-Universitaet-Bochum. Una volta aspirata la preda, la pianta la digerisce.

Possono formare molte trappole contemporaneamente

Le piante del genere Utricularia sono conosciute perché possono formare molte trappole contemporaneamente e in questo modo possono catturare più prede in una volta. I ricercatori provenienti da tre università hanno voluto capire come agisce questa pianta e hanno realizzato un nuovo studio con esperimenti in laboratorio. I ricercatori hanno isolato diversi esemplari della pianta prelevati da contesti naturali trasferendoli in laboratorio. Hanno fatto lo stesso con le loro prede, le pulci d’acqua. Queste ultime sono animali patogenetici: mettono al mondo figli con un profilo genetico identico, in sostanza dei cloni.

Minihabitat in laboratorio

I ricercatori hanno creato minihabitat in laboratorio, che vedevano la presenza delle piante carnivore insieme alle pulci d’acqua Ceriodaphnia dubia della famiglia Daphniidae; inizialmente alcune delle piante e delle pulci d’acqua venivano divise dalle piante con una griglia sottile. Le pulci d’acqua potevano percepire la presenza della pianta tramite dei messaggeri chimici anche se non potevano entrare in contatto con loro e quindi non potevano essere catturate. I ricercatori si accorgevano che le pulci d’acqua che vivevano in queste condizioni formavano sul carapace appendici più lunghe e, in generale, erano più piccole in dimensioni. Inoltre le pulci d’acqua che vivevano di fianco alle piante tendevano a muoversi più lentamente delle altre pulci d’acqua che invece vivevano in habitat senza le piante. “Questo dimostra che gli animali altrimenti geneticamente identici attivano le difese solo quando ne hanno bisogno perché crescono fianco a fianco con le piante”, spiega Sebastian Kruppert, uno dei ricercatori impegnati nello studio.

Le difese delle pulci d’acqua contro le piante carnivore

I ricercatori scoprivano che le pulci d’acqua che vivevano vicino alle piante, quando poi venivano esposte direttamente ad esse, venivano catturate meno frequentemente rispetto alle pulci d’acqua che invece non erano vissute di fianco alle piante. I cambiamenti corporei delle pulci d’acqua che vivevano vicino alle piante, dunque, erano degli adattamenti per difendersi dal predatore. Le appendici, nello specifico, facevano crescere le pulci d’acqua con un diametro più largo e ciò rendeva più difficile l’aspirazione nelle trappole delle piante carnivore. Queste trappole sono in realtà di dimensioni diverse ma la cosa rappresenta comunque un vantaggio perché, perlomeno, le trappole più piccole non potevano più catturarle. Inoltre i ricercatori scoprivano che nuotare più lentamente tendeva ad attivare meno spesso le trappole. “Il fatto che si possano osservare contemporaneamente varie difese come adattamenti comportamentali e cambiamenti nella struttura corporea mostra quanto siano adattabili e affascinanti questi piccoli animali”, spiega Ralph Tollrian.

Video

Video dei ricercatori che hanno realizzato il nuovo studio:

Una pianta carnivora del genere Utricularia di cattura una preda:

Note e approfondimenti

  1. IJMS | Free Full-Text | Facing the Green Threat: A Water Flea’s Defenses against a Carnivorous Plant (DOI: 10.3390/ijms23126474)
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