Pulci d’acqua si adattano a maggior presenza di fosforo nei laghi

Daphnia magna(credito: PLoS Biology Vol. 3/7/2005, e253, CC BY-SA 2.5, via Wikimedia Commons)

Le pulci d’acqua (Daphnia ) sono un genere di crostacei planctonici abbastanza piccoli con una lunghezza media che può andare da 0,2 a 5 mm. Questi animali acquatici sono stati oggetto di uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Birmingham i quali hanno svelato alcuni particolari meccanismi genetici che hanno portato questi piccoli organismi ad adattarsi a livelli maggiori di fosforo presente nei laghi.

I ricercatori hanno infatti scoperto più di 800 geni, la maggior parte dei quali ha un ruolo nei fenomeni metabolici, che si sono evoluti a causa della presenza di fosforo facendo diventare il corpo delle pulci d’acqua più “plastico” o flessibile.
Gli stessi ricercatori hanno scoperto che solo 700 anni fa le pulci d’acqua non erano in grado di assumere queste caratteristiche. I ricercatori hanno infatti raffrontato il corredo genetico delle moderni pulci d’acqua con quelli dei loro antenati di 700 anni fa.

Tutti i campioni provengono dallo stesso lago del Minnesota. In questo lago è iniziato all’inizio del secolo scorso un processo denominato eutrofizzazione, un fenomeno che è causato dalla anormale fioritura di alghe devastanti che contengono alti livelli di fosforo. Si ritiene che questo fenomeno sia ingigantito anche dall’utilizzo di fertilizzanti a base di fosforo in quanto quest’ultimo elemento può finire nei corpi d’acqua dolce.

La stessa presenza di fosforo può causare problemi alla salute delle pulci d’acqua e proprio per questo questi animali hanno sviluppato, a livello evoluzionistico, delle risposte fisiologiche che consentono loro di affrontare meglio questi livelli aumentati.

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