Quando negli USA si spedivano i neonati per posta

Credito: pubblico dominio, Wikimedia Commons

C’era un tempo in cui, negli Stati Uniti d’America, si spedivano anche i neonati tramite il servizio postale. La pratica assurda era effettivamente in voga all’inizio del secolo scorso, come spiega il sito dello Smithsonian.[1]
L’incredibile usanza si sviluppò perché, con l’innovazione dello stesso servizio postale, l’entusiasmo della popolazione era talmente grande che molte persone cominciarono a spedire di tutto, anche i bambini piccoli.

Bambini venivano spediti ai parenti

I bambini venivano spediti più che altro ai parenti affinché questi ultimi potessero vederli e toccarli dal vivo. Tutto cominciò il 1° gennaio 1913 quando il Dipartimento del Servizio Postale statunitense annunciò che era possibile, da quel giorno, inviare pacchi anche di medie o di grandi dimensioni su tutto il territorio nazionale.
Il nuovo servizio postale permetteva di consegnare il pacco, previa preparazione a casa, direttamente al postino che arrivava fuori la porta di casa. Una netta facilitazione rispetto alle modalità precedenti che costringevano gli utenti a dover raggiungere gli uffici postali, a volte distanti chilometri dalla propria abitazione.

I limiti di peso

In un primo momento i funzionari permisero l’invio di pacchi fino a 20 libbre di peso (circa 9 kg) ma in seguito questo limite si alzò fino a 50 libbre (circa 22 kg).
I primi anni furono molto confusi perché il servizio postale statunitense non specificó bene quali erano i limiti in relazione a quello che si poteva spedire.

Il primo invio di un bambino di 8 mesi

Non essendoci limiti, Jesse e Mathilda Beagle, a gennaio del 1913, provarono a spedire il figlio di 8 mesi a casa della nonna che si trovava nei pressi di Batavia, Ohio. Il bambino pesava all’incirca 5 kg, dunque ampiamente sotto i limiti di peso. Il tutto per 0,15 € di francobollo.
Il bambino fu affidato al postino Vernon O. Lytle e la consegna fu effettuata alla signora Louis Beagle.

Fine della storia nei primi anni 20

Questa storia finì presto sui giornali e ciò fece sì che altre persone provassero a spedire i loro figli, con successo, negli anni seguenti, anche se molte di queste storie probabilmente sono circolate in maniera incontrollata e quindi, a parte poche di esse, sono sostanzialmente impossibili da verificare. In un caso, fu spedita anche una bambina di quattro anni, Charlotte May Pierstorff, con un francobollo attaccato al cappottino. La spedizione avvenne tra due città dell’Idaho distanti circa 115 km.
La pratica continuò fino a primi anni 20 quando il direttore generale delle poste alla fine si decise a rendere illegale l’invio di neonati e bambini tramite il servizio postale. I bambini avrebbero dovuto viaggiare come tutte le altre persone, in treno, in autobus o con altri mezzi di trasporto.

Note

  1. A Brief History of Children Sent Through the Mail | Smart News | Smithsonian Magazine
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