
Manca solo un ultimo pezzo, in corso di costruzione in un laboratorio in Pennsylvania, per completare il nuovo osservatorio astronomico Simons, un telescopio che sarà utilizzato per ottenere nuove informazioni sulla formazione dell’universo e sulle sue origini.
Ingegneri, tecnici e scienziati stanno eseguendo gli ultimi ritocchi al LATR (large aperture telescope receiver), uno dei pezzi più importanti, considerato il rivelatore centrale nonché il “cuore” dell’intero osservatorio.
L’osservatorio Simons potrà contare su una serie di telescopi collocati nel deserto di Atacama, Cile, e sarà utilizzato in particolare per studiare più a fondo la radiazione cosmica di fondo, ossia la radiazione residua lasciata dal big bang, un debole gruppo di onde molto importanti per conoscere i primi momenti dell’universo.
Si tratta di un segnale debolissimo che può essere facilmente disturbato da qualsiasi “rumore di fondo”. Proprio per evitare questo disturbo, il rivelatore LATR opererà a temperature molto basse, addirittura allo zero assoluto, una temperatura che si può ottenere solo tramite tecniche criogeniche.
Proprio per questo gli ingegneri hanno progettato un massiccio guscio metallico che ospiterà questo rilevatore centrale.
Si tratta del più grande esperimento teso a studiare la radiazione cosmica di fondo da terra mai realizzato (dunque non considerando i telescopi orbitanti), un esperimento che potrà contare su una sensibilità almeno 10 volte superiore a qualsiasi altro studio di questa radiazione.
L’osservatorio dovrebbe raccogliere i primi dati nella primavera del 2021.
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