
Non può essere considerato come il primo antenato umano una creatura simile ad un Minion con una bocca e senza ano vissuto più di 540 milioni di anni fa. Denominato Saccorhytus coronarius, questo animale era sostanzialmente un “sacco appuntito e rugoso”, come viene definito in un nuovo comunicato possono sito dell’Università di Bristol.[1]
Nessuna branchia, solo spine
I ricercatori hanno eseguito una nuova analisi approfondita di un fossile di questo animale trovato in Cina e appartenuto ad un esemplare vissuto circa 500 milioni di anni fa per dimostrare che i piccoli fori intorno alla bocca non sono pori che poi si sono sviluppati in branchie, una caratteristica che inizialmente aveva inserito questi animali nel gruppo dei deuterostomi. Si tratta di fori all’interno dei quali partivano delle spine che poi si sono staccate proprio quando si sono conservati fossili.
Una bocca ma nessun orifizio anale
Yunhuan Liu, un professore di paleobiologia dell’Università di Chang’an, Cina, spiega che il fossile era conservato in maniera perfetta tanto da far sembrare l’animale quasi vivo. Si trattava di animali molto curiosi che mostravano una bocca ma nessun orifizio anale. Lo stesso presentava poi delle curiose spine intorno alla bocca. I ricercatori hanno analizzato il fossile scattando centinaia di immagini ai raggi X da diverse angolazioni. Hanno quindi costruito un modello digitale 3D molto dettagliato grazie a particolari algoritmi.
Le spine servivano per catturare le prede
Per questa analisi ai raggi X i ricercatori hanno dovuto usare un particolare tipo di acceleratore di particelle denominato sincrotrone, come spiega Emily Carlisle, ricercatrice dell’Università di Bristol che ha partecipato allo studio. E sono stati proprio i modelli digitali 3D a suggerire che quei piccoli buchi intorno alla bocca erano in realtà chiusi da un altri strati che finivano per spuntare come spine intorno alla bocca. Queste ultime probabilmente servivano alla saccorito per catturare le prede, come suggerisce Huaqiao Zhang, ricercatore dell’Istituto di geologia e paleontologia di Nanchino.
Saccorhytus era un ecdisoszoano
Il Saccorhytus, secondo i ricercatori, era un ecdisoszoano. Si tratta di un gruppo di animali del quale fanno parte anche artropodi e nematodi. Il segreto sta nell’ano la cui mancanza ha permesso una classificazione un po’ più sicura suggerendo ai ricercatori di spostare il Saccorhytus dal gruppo dei deuterostomi a quello degli ecdisoszoani. Anche se fa parte dello stesso gruppo degli artropodi, i Saccorhytus risultavano comunque abbastanza diversi in quanto gli artropodi hanno un intestino che parte della bocca e finisce con l’ano.
È regredito durante la sua evoluzione: ha perso l’ano
Il fatto che appartenga allo stesso gruppo significa che questo strano animale sostanzialmente è regredito durante la sua evoluzione: ha perso l’ano che aveva originariamente ereditato dai suoi antenati, come spiega Shuhai Xiao, un ricercatore del Virgina Tech che ha partecipato allo studio. Inoltre il fatto che non sia un deuterostomo elimina anche la possibilità che possa essere stato il primo o comunque uno dei primi nostri antenati.