
Un nuovo esperimento che ha visto l’esposizione dei topi a radiazioni cosmiche galattiche simulate è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università della California a San Francisco, come rileva Space.com. I risultati sono molto interessanti. I ricercatori hanno scoperto che queste radiazioni possono avere un impatto sostanziale sul cervello andando a modificare il livello di apprendimento spaziale e ciò sembra avvenire solo nei topi maschi: i soggetti femmine non mostravano differenze in questa tipologia di apprendimento. Lo studio è stato pubblicato su Science Advances.[1]
Conseguenze delle radiazioni dello spazio profondo possono avere sul corpo
Come spiega a Space.com Susanna Rosi, una delle autrici dello studio nonché ricercatrice nell’università californiana, c’è bisogno di analizzare le conseguenze delle radiazioni dello spazio profondo possono avere sul corpo umano, nello specifico sul sistema nervoso centrale, cosa suggerita da diversi studi condotti negli ultimi anni.
Questo studio mostra ancora una volta che dobbiamo ancora comprendere tanto riguardo ai pericoli che lo spazio può produrre per il nostro groppo prima di organizzare davvero un viaggio di media durata con esseri umani a bordo come quello su Marte di cui si vocifera da anni.
Qui sulla Terra siamo protetti dal nostro campo magnetico
In effetti queste radiazioni onnipresenti nel cosmo sono una delle principali fonti di preoccupazione per tutte le agenzie spaziali e gli istituti che intendono mandare esseri umani nello spazio, anche se solo per un breve pernottamento sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Qui sulla Terra siamo protetti dal nostro campo magnetico ma per gli astronauti le cose sono molto differenti.
L’esperimento
Nell’esperimento condotto da Rosi e colleghi i topi sono stati irradiati da un dispositivo che riproduce le radiazioni cosmiche galattiche. Gli stessi topi, poi, sono stati osservati per diversi mesi per capirne il comportamento. Tra i compiti che dovevano eseguire c’era quello relativo all’individuazione di una piccola piattaforma nascosta nell’acqua.
I topi maschi mostravano molta più difficoltà rispetto alle femmine nel trovare l’obiettivo a seguito delle irradiazioni. Questa differenza, secondo la ricercatrice, è da spiegare nel diverso sistema immunitario tra i maschi e le femmine: quello dei maschi sembra rispondere alle irradiazioni, quelle delle femmine no. Probabilmente ciò è a sua volta da ricondurre a differenze nella microglia, l’insieme delle cellule per la difesa immunitaria presenti nella sistema nervoso centrale.
Note e approfondimenti
- The impact of deep space radiation on cognitive performance: From biological sex to biomarkers to countermeasures (IA) (DOI: 10.1126/sciadv.abg6702)
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