Radiazioni a Chernobyl danneggiano capacità riproduttiva dei bombi ancora oggi

Credito: Rudy and Peter Skitterians, Pixabay, 5022811

Le radiazioni immesse nell’ambiente a seguito dell’incidente di Chernobyl alla centrale nucleare in Ucraina avvenuto nel 1986 creano problemi agli animali ancora oggi come dimostra un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B. Secondo la ricerca, ripresa dalla AFP, i livelli di radiazione nella cosiddetta “zona di esclusione” a Chernobyl e nelle aree circostanti hanno portato ad un calo definito come “significativo” nei livelli di riproduzione dei bombi.

La supposizione è arrivata a seguito di un esperimento durante il quale un team di ricercatori provenienti da Scozia e Germania hanno esposto varie colonie di bombi a livelli di radiazione simili a quelli che si possono trovare nella zona di esclusione. Alla fine scoprivano che il tasso di riproduzione di queste colonie si riduceva dal 30 al 45%, con livelli di radiazione che precedentemente venivano considerati troppo bassi per far del male agli insetti.

Come spiega alla AFP Katherine Raines, l’autrice principale dello studio, questi livelli di radiazione, ancora oggi rilevabili a Chernobyl e dintorni, riducevano significativamente, durante gli esperimenti di laboratorio, la crescita della colonia a causa del numero ridotto di nuove regine. Questo significa che anche nell’ambiente naturale questi insetti subiscono delle conseguenze negative significative, come riferito nello stesso abstract dello studio.
Queste radiazioni ionizzanti, infatti, arrivano danneggiare le molecole e le cellule biologiche degli insetti. Tra l’altro questi problemi potrebbero poi rivelarsi dannosi anche per quanto riguarda l’impollinazione e in generale gli ecosistemi in tutte le aree contaminate.

Inoltre i ricercatori hanno scoperto che, contrariamente a quanto si possa pensare, i modelli che hanno analizzato suggerivano che l’effetto delle radiazioni sull’idoneità riproduttiva dei bombi non era lineare: ulteriori aumenti nel tasso delle radiazioni avevano effetti aggiuntivi, infatti, relativamente piccoli. “Il nostro studio suggerisce che le estrapolazioni lineari a tassi di basse dosi possono sostanzialmente sottostimare gli effetti delle radiazioni, almeno per i bombi”, riferiscono i ricercatori.

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