
Gli adolescenti che non fanno la prima colazione sarebbero più soggetti al rischio di obesità secondo un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports e prodotto da ricercatori dell’Università di San Paolo (FM-USP).
I ricercatori hanno utilizzato i dati di due ampi sondaggi eseguiti in Europa in Brasile per valutare eventuali collegamenti tra il livello del bilancio energetico durante l’adolescenza e i marcatori di adiposità totale e addominale.
I dati riguardavano 3528 adolescenti con un’età compresa tra 12,5 e 17,5 anni. I maschi rappresentavano il 47,7% del totale.
I ricercatori dichiarano di aver scoperto che la colazione era fortemente associata ai marcatori di adiposità negli adolescenti, indipendentemente da altri fattori quali genere, durata del sonno e località.
La spiegazione sembra inoltre essere più semplice di quello che si possa pensare, come spiega Elsie Costa de Oliveira Forkert, uno degli autori della ricerca: saltare la colazione fa sì che i ragazzi sostituiscono questo importante pasto con cibi acquistati fuori casa, sicuramente più dannosi rispetto a quelli che si possono consumare nel proprio ambito domestico.
Ad esempio è più facile che i ragazzi possano sostituire il latte e in generale i prodotti caseari nonché cereali integrali e frutta con il cosiddetto “cibo spazzatura”, ossia quello dei fast-food, lungo la strada per la scuola o in certi casi addirittura nell’istituto scolastico stesso.
Si parla di qui cibi ipercalorici a basso valore nutrizionale come snack di ogni tipo, dolci, bevande zuccherate, eccetera, alimenti che contribuiscono fortemente allo sviluppo dell’obesità.
Nello specifico, i dati che i ricercatori hanno trovato riguardanti i ragazzi che saltavano colazione vedevano una circonferenza media della vita di più grande di 2,61 cm, rispetto ai ragazzi che facevano colazione a casa, in Europa e di 2,13 cm più grande Brasile.
Approfondimenti
- Skipping breakfast is associated with adiposity markers especially when sleep time is adequate in adolescents | Scientific Reports (IA) (DOI: 10.1038/s41598-019-42859-7)
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