È un raro esempio di inversione predatore-preda quello analizzato da un team di ricercatori nell’habitat acquatico al largo della costa del Mar Baltico. Si tratta di un fenomeno in cui due specie possono scambiarsi i ruoli di predatore e di preda, cosa che, quando accade, tende ad inficiare l’intera catena alimentare provocando “disordini”.
E sembrano più che disemplici “disordini” quelli provocati dallo spinarello a tre spine(Gasterosteus aculeatus), un piccolo pesce dall’aspetto innocuo che ha preso di mira quelli che inizialmente erano sui predatori, perlopiù lucci e persici dentati, pesci dalla stanza molto più grande.
Secondo i ricercatori, questo pesciolino ha creato un vero e proprio terremoto nel suo ecosistema che sta portando alla scomparsa di queste specie più grandi, quelle che di solito gli esseri umani pescano.
Secondo quanto spiega a Science Brad deYoung, un oceanografo della Memorial University non coinvolto nello studio, questo pesce “sta avendo un impatto ecologico drammatico”.
La storia è questa: lucci e pesci persici sono perlopiù pesci d’acqua dolce che raramente si trovano in mare aperto. Di solito possono sopravvivere nel mare solo nell’area dove il fiume defluisce, un’area che ha un livello di salinità più basso rispetto a quello del mare aperto.
Questi pesci si sono adattati a quest’area marina vicino alle coste. Tuttavia già da diverse decine di anni, gli spinarelli sono aumentati in numero e hanno cominciato a diffondersi presso le coste, anche dove defluiscono i fiumi.
Ad un certo punto, a causa di fattori ecologici complessi che neanche i ricercatori hanno compreso appieno, hanno cominciato a cacciare lucci e pesci persici, pesci ben più grandi di loro, cominciando a prosperare anche perché il mare intanto diventava sempre più caldo.
A dare manforte agli spinarelli è stata anche la pesca eccessiva del merluzzo, considerato un suo predatore naturale. Alla fine la situazione è diventata così grave che lucci e persici hanno cominciato fortemente a diminuire in numero a causa della caccia serrata di gruppo organizzata degli spinarelli.
È questo lo scenario che i ricercatori hanno individuato lungo la costa del Mar Baltico, un cambiamento ecosistemico che sta portando a varie altre conseguenze.
Per esempio c’è quello relativo alle lumache e ai crostacei: questi animali di solito si nutrono di alghe verdi e mantengono sotto controllo il loro livello di diffusione. Tuttavia gli spinarelli sembrano essere golosi di questi due animali, cosa che sta portando ad una diminuzione della loro popolazione e indirettamente al diffondersi di estese fioriture di alghe che mai si erano viste in precedenza in questo mare.