
Riguarda la malattia da reflusso gastroesofageo, un disturbo che può provocare bruciore di stomaco nonché reflusso acido, lo studio pubblicato su Gastroenterology secondo il quale a soffrirne sarebbe circa un terzo degli adulti statunitensi almeno una volta a settimana, un dato che conferma quanto il disturbo sia comune.
Lo studio, condotto da ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center, prende dunque in considerazione uno dei disturbi riguardanti lo stomaco più diffusi e che vede l’acido gastrico scorrere verso la parte superiore attraversando l’esofago.
Di solito questo refuso avviene quando lo sfintere esofageo inferiore, un muscolo che non fa altro che aprirsi e chiudersi onde permettere il passaggio del cibo affinché raggiunga lo stomaco, tende a rilassarsi troppo.
Il reflusso provoca di solito una sensazione di bruciore alla gola e al torace accompagnata da un bruciore allo stomaco. Lo stesso reflusso può causare il rigurgito e solo nei casi più gravi può arrivare a danneggiare i tessuti.
Per arrivare al risultato che hanno conseguito, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 71.000 persone con un’età di 18 anni o più residenti negli Stati Uniti, uno studio relativamente ampio che, secondo Brennan Spiegel, professore di medicina e autore corrispondente dello studio, definisce come uno “tra i più grandi e diversificati studi basati sulla popolazione sui sintomi gastrointestinali mai condotti”.
Di tutte le persone intervistate, il 44,1% riferiva di aver manifestato sintomi di reflusso gastroesofageo in passato e il 30,9% di essi nell’ultima settimana.
Secondo i dati che hanno acquisito, oltre la metà delle persone con disturbo da reflusso gastroesofageo che assumeva farmaci noti come inibitori della pompa protonica riferiva di avere sintomi ancora persistenti.
Questi farmaci servono a ridurre il livello di acido nello stomaco ma, come riferisce il comunicato stampa che presenta lo studio, possono avere effetti collaterali secondo la Food and Drug Administration.
Tra questi farmaci si trovano il lansoprazolo (Prevacid), l’esomeprazolo (Nexium), il magnesio omeprazolo (Prilosec) e l’omeprazolo e bicarbonato di sodio (Zegerid).