Resti di anchilosauro australiano “riscoperti” da ricercatori: erano stati nascosti in museo dal 2005

Riproduzione di un anchilosauro del genere Kunbarrasaurus (credito: Mistvan, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons)

È rimasto dal 2005 negli archivi del South Australian Museum gli interessanti resti fossili di un dinosauro ritrovati nei pressi di Boulia, nel Queensland, Australia. Il fossile è stato “riscoperto” da un team di ricercatori come riferiscono Timothy Frauenfelder, Nicola Campione e Phil Bell, tutti dell’Università del New England, in un nuovo articolo su The Conversation.[1]

Gli anchilosauri

Si tratta di resti di un esemplare di un anchilosauro, un dinosauro “corazzato” vissuto tra 196 e 66 milioni di anni fa (dal giurassico al tardo cretaceo). I ritrovamenti di resti fossili di anchilosauri sono rari in Australia, come ammettono i ricercatori che si definiscono “eccitati” per questa “riscoperta”.
Come spiegano i ricercatori, al momento sono 75 le specie di anchilosauri riconosciute e solo cinque di esse hanno visto ritrovamenti effettuati nell’emisfero meridionale. Si tratta di resti di esemplari che sono vissuti nel supercontinente Gondwana, un supercontinente che poi si è suddiviso in varie aree che ora rappresentano l’Australia, l’India, l’Africa, l’Antartide e il Sudamerica. La maggior di fossili di anchilosauri trovati fino ad oggi risalgono al tardo cretaceo (da 100 a 66 milioni di anni fa).

Si tratta di un esemplare del genere Kunbarrasaurus

Secondo i ricercatori l’esemplare di Boulia appartiene al genere genere Kunbarrasaurus. I ricercatori credono che l’anchilosauro di Boulia appartenga inoltre ad un gruppo che si é diversificato nel corso del tempo dagli anchilosauri del Nordamerica, dell’Europa e dell’Asia. Questo secondo gruppo di anchilosauri dell’emisfero meridionale, i Parankylosauria, sarebbe formato da esemplari che una volta vagavano nelle aree che oggi formano le attuali regioni dell’Australia, del Cile dell’Antartide.

Concrezione

Il ritrovamento di fossili delle ossa dell’anchilosauro di Boulia è avvenuto nei pressi di una roccia dura denominata concrezione. La concrezione è un tipo di roccia che si forma intorno alla materia organica e proprio questa tipologia di roccia deve aver aiutato nella conservazione.

Le analisi dei ritrovamenti di Boulia

Tra i resti fossili ci sono quelli di arti, vertebre, parti del cranio e diverse placche che formavano la corazza sul dorso. Ci sono inoltre le impronte di diversi denti della mascella superiore. Tra le analisi effettuate dai ricercatori anche quelle fatte con un sincrotone ai raggi X tramite le quali sono riusciti a rielaborare le ossa in 3D.

Differenze nel sistema nasale

Tra le differenze che l’anchilosauro di Boulia presenta rispetto agli altri esemplare i cui resti sono stati ritrovati in passato c’è il fatto che quello di Boulia presenta una sola apertura nella parte posteriore del palato, una cosa che suggerisce che questa specie non avesse il sistema nasale così complesso notato nei resti di anchilosauri ritrovati in precedenza.

Note e approfondimenti

  1. Hidden away in a museum, we found the skull of a rare armoured dinosaur that roamed Queensland 105 million years ago
  2. Frontiers | New Ankylosaurian Cranial Remains From the Lower Cretaceous (Upper Albian) Toolebuc Formation of Queensland, Australia | Earth Science (DOI:/10.3389/feart.2022.803505) (Nuovi resti cranici anchilosauri dalla formazione Toolebuc del Cretaceo inferiore (Albiano superiore) del Queensland, Australia)
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