Un approccio a “numeri civici alterni” per decidere chi deve andare a lavorare un giorno si e un giorno no, il tutto per rendere ancora più sicuro il distanziamento sociale e dunque aumentare la sicurezza nel contesto della pandemia da COVID-19: è la strana proposta che Adrian Barnett, uno statistico della School of Public Health and Social Work dell’Università Tecnologica del Queensland, fa in un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal.
“Un grosso problema con restrizioni allentanti troppo rapidamente è la limitata evidenza di come ciò influenzerà la trasmissione del virus e nessuno vuole vedere un’altra ondata di infezione e decessi che porterebbe a un ritorno al blocco. Proponiamo una soluzione provvisoria in base alla quale consentire alle persone di tornare a una vita meno limitata dovrebbe basarsi su numeri [civici] di casa pari o dispari. Ad esempio, le persone in case con numero dispari avrebbero restrizioni ridotte nei giorni dispari del mese (1º, 3º, ecc.) e le persone nelle case con numero pari nei giorni pari (2º, 4º, ecc.)”, spiega il ricercatore.
Secondo Barnett, un metodo del genere dimezzerebbe di fatto la mescolanza tra le persone e ridurrebbe il rischio di nuove ondate al contempo però limitando l’impatto sull’economia che avrebbe un lockdown totale.
Si tratterebbe di un metodo simile a quello che di solito si adotta quando una città è troppo inquinata e il sindaco, o il responsabile del traffico, impone la circolazione a targhe alterne con un giorno nel quale possono circolare i veicoli con targa dispari e un altro in cui possono circolare quelli con targa pari, un approccio utilizzato in molte città del mondo.
E non sarebbe neanche una novità stramba ed assoluta in quanto già in diverse nazioni del mondo, nel contesto di questa pandemia, si stanno mettendo in atto restrizioni attuate, per esempio, per genere oppure, come è stato proposto in Bolivia, in Honduras e a Panama, tramite numeri di identificazione nazionali.
Inizialmente si potrebbe sperimentare questo metodo su una base piccola di popolazione, metodo che poi potrebbe evolversi nel tempo a seconda dei risultati ottenuti.
“Nonostante i potenziali problemi, questo approccio riavvia parzialmente l’economia con un rischio inferiore e fornisce preziosi dati sperimentali, quindi ha molteplici vantaggi rispetto alle restrizioni rilassanti di massa”, spiega il ricercatore.