Un composto che potrebbe essere utilizzato per nuove terapie per combattere la retinopatia della prematurità e la retinopatia diabetica viene descritto in un nuovo studio su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Si tratta di un composto che potrebbe rivelarsi utile anche per quei pazienti che si trovano ad un livello di progressione avanzata della malattia, come spiega Courtney Griffin, autrice senior dello studio e ricercatrice dell’Oklahoma Medical Research Foundation.
- Retinopatia della prematurità e la retinopatia diabetica: cosa le causa
- Metodi attuali per contrastare queste retinopatie
- Proteine cellulari collegate a perdita dei vasi sanguigni negli occhi
- Scoperto composto che fa scomparire vasi sanguigni anormali
- Terapie su misura per evitare perdita della vista?
- Approfondimenti
Retinopatia della prematurità e la retinopatia diabetica: cosa le causa
Il problema alla base di queste patologie sta nella crescita incontrollata dei vasi sanguigni nella retina. Si formano reti di vasi sanguigni che fanno sì che la luce non possa più raggiungere la retina, processo che è alla base della visione. Nei casi più gravi si può arrivare alla cecità totale.
Il problema può riguardare anche i bambini prematuri in quanto gli alti livelli di ossigeno nelle incubatrici possono provocare l’interruzione dello sviluppo dei vasi sanguigni nelle retine. Molto spesso questa condizione si risolve per vie naturali con il passare del tempo ma in altri casi la condizione può causare danni irreversibili agli occhi, così come può accadere agli adulti affetti da retinopatia diabetica.
Metodi attuali per contrastare queste retinopatie
Secondo la ricercatrice i metodi di contrasto attuali, perlopiù interventi chirurgici oppure iniezioni nell’occhio per tutta la vita, rallentano solo la malattia ma possono portare a gravi complicazioni.
Proteine cellulari collegate a perdita dei vasi sanguigni negli occhi
Facendo esperimenti sui topi appena nati, i ricercatori hanno scoperto una specifica classe di proteine cellulari collegata alla perdita dei vasi sanguigni negli occhi. I ricercatori hanno subito pensato che queste proteine potessero rappresentare una sorta di interruttore per eliminare i vasi sanguigni in eccesso, così come spiega la Griffin nel comunicato stampa.
Scoperto composto che fa scomparire vasi sanguigni anormali
La ricercatrice, con l’aiuto dei colleghi, ha dunque identificato un composto sperimentale che può disabilitare queste proteine. Sperimentato sui topi, il composto ingannava i vasi sanguigni facendoli regredire e facendoli scomparire naturalmente. In più questo composto sembra avere questo impatto solo sui vasi sanguigni anormali, ossia quelli con un flusso del sangue più lento. I vasi normali, quelli necessari per l’occhio, non venivano invece intaccati.
Terapie su misura per evitare perdita della vista?
Si tratta di risultati molto incoraggianti che potenzialmente aprono le porte verso terapie su misura per invertire il processo di perdita della vista. I ricercatori credono che questo composto potrebbe rivelarsi utile anche per contrastare i tumori che causano la formazione di vasi sanguigni anormali in altre zone del corpo.