
Quando si pensa ai ricci di mare di solito la nostra mente immagina piccoli animali marini pressoché innocui e molto poco attivi. In realtà alcune specie di ricci di mare possono scavare nelle rocce più dure cunicoli anche molto lunghi.
Una specie di ricci di mare è capace di rosicchiare con quelli che possono essere considerati veri e propri denti rocce marine dure come il granito anche per mesi pur di scavare un nascondiglio e costruirsi una tana.
Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori della Villanova University in Pennsylvania, ha analizzato in particolare i ricci di mare viola (Strongylocentrotus purpuratus ), che possono essere trovati soprattutto lungo le coste degli Stati Uniti.
Questi animali sono soliti rintanarsi in buche e piccoli condotti che trasformano in tane. Scelgono questi cunicoli perché possono vantare una superficie più ampia dove possono attaccarsi con le loro centinaia di spine.
I ricercatori hanno analizzato il comportamento di questi ricci di mare per oltre un anno ed in particolare sono stati colpiti da un gruppo di ricci che riuscivano a creare dei buchi nelle rocce, anche quelle più dure come il granito. In quest’ultimo materiale riuscivano a creare dei cunicoli di 45 cm cubici. Questo comportamento ha sorpreso gli scienziati soprattutto per la velocità con cui questi piccoli animali marini riescono a scavare le buche.
L’operazione di scavo avviene tramite cinque piccoli denti affilati che si trovano nella parte inferiore del corpo con i quali vanno a raschiare la roccia.
Questo comportamento, moltiplicato per milioni di esemplari, fa sì che i ricci di mare vadano a creare una quantità enorme di sedimenti: gli scienziati calcolano che possono arrivare a creare fino a 200 tonnellate di sedimenti di scarto per ettaro.

Fonti e approfondimenti
- Russell MP, Gibbs VK, Duwan E (2018); Bioerosion by pit-forming, temperate-reef sea urchins: History, rates and broader implications (DOI: 10.1371/journal.pone.0191278) (IA)
- Strongylocentrotus purpuratus – Wikipedia (IA)
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