Riccio di mare rosa può diventare fonte di cibo alternativa

I ricci di mare sono già considerati una prelibatezza in cucina, soprattutto in diversi paesi dell’Asia e del Sudamerica. In Giappone, per esempio, vengono utilizzati in diverse ricette del sushi nonché della cucina gourmet.
Tuttavia diverse specie di ricci sono vulnerabili all’aumento delle temperature dell’acqua e dell’acidificazione degli oceani, due processi che stanno creando non poche preoccupazioni tra gli ambientalisti, e proprio per questo il consumo massivo potrebbe risultare un problema.

Un nuovo studio, pubblicato su ICES Journal of Marine Science, mostra che la specie di riccio di mare rosa (nome scientifico: Strongylocentrotus fragilis) può essere un’ottima alternativa per il consumo dei ricci di mare in quanto risulta meno vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici. La cosa è stata constatata soprattutto per quanto riguarda gli esemplari pescati al largo della California.
Secondo i ricercatori, l’apertura alla pesca più massiva del riccio di mare rosa potrebbe aiutare ad alleviare la pressione relativa alla pesca delle altre specie di ricci di mare in pericolo.

È di questo avviso Kirk Sato, ricercatore dell’Istituto di Scienza e Tecnologia Okinawa, autore dello studio.
Lo stesso studio mostra che questa specie di riccio di mare risulta più abbondante ad una profondità di 250-300 metri, una profondità che ne renderebbe la pesca praticabile anche perché quella zona di mare è già trattata dai pescatori di gamberetti.

Fonti e approfondimenti

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