Ricerca promette di prevedere manto nevoso prima che cada la neve

Nelle zone montagnose il manto nevoso rappresenta un fenomeno naturale interessante ma soprattutto utile per le risorse idriche che può fornire quando lo strato ghiacciato o di neve compattata si va a sciogliere. In particolare i gestori delle risorse idriche urbane pianificano il fabbisogno cittadino, in queste zone, proprio affidandosi ai livelli del manto nevoso.

Poter sapere, dunque, quanta acqua si riverserà nei corsi d’acqua (o anche nei laghi) dei centri cittadini in anticipo e non solo quando la neve è ormai caduta e si è compattata, rappresenterebbe un vantaggio non da poco.

Una ricerca, portata avanti da una squadra della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense dimostra che è possibile prevedere i livelli di neve sulle montagne già a marzo, ossia con otto mesi di anticipo. Si tratta di una previsione che può migliorare non poco le previsioni idriche regionali onde contrastare i fenomeni della siccità.

Secondo Sarah Kapnick, scienziata del Geophysical Fluid Dynamics Laboratory del NOAA, che ha partecipato alla ricerca, “In estate, quando la gente pensa ai fuochi d’artificio e ai barbecue del 4 luglio, molto prima che la prima neve cada, il nostro sistema di predizione sperimentale ci dice come sarà il prossimo marzo”.

Fonti e approfondimenti

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