
Si parla di un motore che potrebbe raggiungere finanche il 99% della velocità della luce in un nuovo studio pubblicato da David Burns, ricercatore presso il Marshall Space Flight Center della NASA in Alabama.
Lo studio, ripreso da New Scientist, è stato pubblicato ad agosto scorso sul NASA Technical Reports Server (ma l’autore dichiara che lo ha realizzato senza alcuna “sponsorizzazione” da parte della stessa NASA) e propone quello che viene denominato nell’abstract come un “nuovo concetto di propulsione nello spazio in cui il propellente non viene espulso dal motore, ma viene catturato per creare un impulso specifico quasi infinito”.
Si tratterebbe di un “motore elicoidale” che sfrutta gli stessi effetti dell’alterazione della massa che si verificano quando ci si avvicina molto alla velocità della luce. Propositi senza dubbio ambiziosi per i quali nella stesso articolo di Scientist, che ne spiega in maniera più dettagliata il funzionamento (primo link qui sotto) si parla di scetticismo proveniente da alcuni ambienti in relazione a questa ricerca.
Il motore dovrebbe avere una certa grandezza: 200 metri di lunghezza e 12 metri di diametro almeno. Di base non risulterebbe neanche molto efficiente dato che richiederebbe 165 MW di potenza solo per generare 1 newton di spinta.
Sulla Terra un motore del genere non avrebbe ragione di esistere ma nello spazio, dove non vi è alcuna forma di attrito, o quasi, un motore del genere potrebbe permettere di arrivare, con il passare del tempo, a velocità elevatissime, fino al 99% della velocità della luce secondo quanto afferma lo stesso Barnes.
Anche se, come ammette lo stesso ricercatore, si tratterebbe di un concept “enormemente inefficiente” potrebbero esserci modi per conservare lo slancio e sfruttarlo indefinitamente.
Approfondimenti
- NASA engineer’s ‘helical engine’ may violate the laws of physics | New Scientist (IA)
- NASA Technical Reports Server (NTRS) – Helical Engine (IA) (PDF)
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