Un gruppo di ricercatori del Sanford Burnham Prebys Medical Discovery Institute (SBP) ha fatto un’interessante scoperta riguardante il mannosio, uno zucchero naturale.
Lo studio, pubblicato su Cell Reports, prende in particolare in analisi gli effetti del mannosio sul microbioma intestinale in relazione al trattamento dell’obesità.
I ricercatori, infatti, stavano studiando il mannosio nel contesto di una malattia rara, il disturbo congenito della glicosilazione (congenital disorder of glycosylation, CDG), un disturbo che può essere trattato proprio con il mannosio.
Nel corso degli esperimenti ricercatori hanno alimentato dei topi con alimenti grassi e con il mannosio ed hanno notato che i ratti venivano protetti dagli effetti negativi tipici di una dieta grassa: vantavano ottimi livelli che non ci si potrebbe aspettare con una dieta del genere; si parla di grasso corporeo, grasso nel fegato, glicemia e in generale erano caratterizzati da un miglioramento della forma fisica.
Gli effetti erano presenti solo in quei topi che ricevevano mannosio fin da giovani e non nei topi anziani che non lo avevano ricevuto da giovani ma solo in tarda età. Segnale del fatto che il mannosio va ad agire sul microbioma nell’intestino.
Ed infatti, a seguito di ulteriori analisi, i ricercatori hanno scoperto che i topi nutriti con mannosio avevano una microbioma diverso da quello dei topi obesi che mangiavano cibi grassi ma che non ricevevano mannosio.
Hudson Freeze, autore senior dello studio, ammette che c’è la possibilità che, con ulteriori ricerche, si possa arrivare a nuove terapie per trattare l’obesità umana. Lo stesso Freeze dichiara: “Questi risultati confermano ulteriormente l’importante ruolo del microbioma intestinale nel metabolismo. Il microbioma spiega in parte gli effetti benefici del mannosio, ma il modo in cui influenza esattamente il metabolismo del corpo rimane un mistero.”