Rilascio di protossido d’azoto nell’atmosfera in aumento secondo studio

I livelli di protossido di azoto nell’atmosfera sarebbero in aumento secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Climate Change. L’ossido di azoto può essere considerato un gas serra che in particolare porta avanti un’azione di riduzione dello strato di ozono sul pianeta.
Questo studio mostra che l’utilizzo e il rilascio nell’atmosfera di questo gas è più alto di quanto pensato in precedenza.

Noto anche come ossido di diazoto e “gas esilarante”, il protossido di azoto viene usato anche per i suoi effetti anestetici e, dopo l’anidride carbonica e il metano, è il terzo gas serra di lunga durata tra i più importanti presenti nell’atmosfera.
I ricercatori dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sull’Aria (NILU) e di altre istituzioni europee e statunitensi mostrano, nel loro nuovo studio, che sono soprattutto le pratiche agricole, e ancor più in particolare l’utilizzo di fertilizzanti, ad essere una delle cause principali di rilascio di azoto nell’aria.

“Vediamo che le emissioni di N2O sono aumentate considerevolmente negli ultimi due decenni, ma soprattutto dal 2009 in poi”, dichiara Rona Thompson, scienziata del NILU ed autrice principale dello studio. “Le nostre stime mostrano che le emissioni di N2O sono aumentate più rapidamente nell’ultimo decennio rispetto a quanto stimato dall’approccio intergovernativo del Panel on Climate Change (IPCC).”

Sarebbe l’aumento dell’utilizzo di fertilizzanti azotati avvenuto fin dalla seconda metà del XX secolo ad essere alla base del parallelo aumento di N2O nell’atmosfera. A
questo si aggiunge la sempre più diffusa coltivazione di colture che fissano l’azoto (ad esempio soia, arachidi, lupini, erbe mediche) e il maggior livello di combustione di fossili biocarburanti. Questi fattori hanno aumentato la presenza di substrati azotati nell’ambiente, in special modo nell’atmosfera.

“Mentre la maggiore disponibilità di azoto ha permesso di produrre molto più cibo, il rovescio della medaglia è ovviamente rappresentato dai problemi ambientali ad esso associati, come l’aumento dei livelli di N2O nell’atmosfera”, spiega la stessa Thompson.

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