
Un dispositivo che migliora i rilevatori di campi magnetici, riducendo sostanzialmente l’energia necessaria per farli funzionare e le loro dimensioni, è stato sviluppato da un gruppo di ingegneri dell’Università di Berkeley.
Gran parte dei sensori magnetici tradizionali, come sottolinea Dominic Labanowski, uno dei creatori del dispositivo, si rivelano grandi e ingombranti. Inoltre i rilevatori magnetici tradizionali sono molto costosi (possono costare anche decine di miliardi di dollari) e funzionano di solito solo a temperature estreme.
Questo nuovo modello utilizza invece polvere di diamanti e azoto e può essere usato eccitando i granelli di diamante con microonde che hanno una potenza 1000 volte inferiore rispetto ai rilevatori basati sul diamante tradizionali.
Questi nuovi dispositivi, più contenuti nelle dimensioni e soprattutto più economici, potrebbero essere utilizzati nei dispositivi elettronici quotidiani, come ad esempio gli smartphone, e in tutti i quei casi in cui bisogna misurare campi magnetici, anche all’interno dei corpi umani.