
Un team di ricercatori ha svolto uno studio sull’esistenza di un collegamento tra l’infiammazione sinonasale e la connettività cerebrale funzionale giungendo alla conclusione che in effetti sembrano esserci prove di modifiche nella connettività cerebrale funzionale e quindi di una potenziale disfunzione cognitiva nelle persone con rinosinusite cronica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery.[1]
I ricercatori hanno svolto lo studio su 22 persone con rinosinusite cronica affiancate da altri 22 soggetti sani di pari età e sesso che fungevano da gruppo di controllo. Sono stati esclusi dai partecipanti i soggetti che avevano storie di disturbi psichiatrici oppure malattie neurologiche genetiche. Venivano esclusi anche i soggetti con diabete o con malattie cardiovascolari.[1]
I soggetti con infiammazione senonasale, a seguito delle analisi effettuate dai ricercatori, mostravano una più bassa connettività nella rete frontoparietale del cervello, definito un nell’abstract dello studio come un importante hub funzionale ” e una regione che coinvolge le cortecce prefrontali mediali bilaterali. Questa regione, spiegano i ricercatori, ha un ruolo importante nella modulazione della cognizione. I ricercatori notavano in particolare, oltre ad una ridotta connettività cerebrale di questa regione in generale, una più alta connettività in quelle aree che sono attivate durante l’elaborazione introspettiva e autoreferenziale. Notavano inoltre una più bassa connettività delle regioni collegate al rilevamento e alla risposta agli stimoli.[1]
L’entità della differenza aumentava con l’aumentare della gravità dell’infiammazione. Non venivano però osservati significativi collegamenti per quanto riguarda i test cognitivi. Gli stessi ricercatori ammettono che comunque ulteriori studi dovrebbero essere condotti per capire se questi risultati possano essere applicati anche a popolazioni più ampie con rinosinusite clinica cronica.[1]