
Le cellule staminali potrebbero forse essere utilizzate anche per riparare le lesioni ai tendini secondo un nuovo studio condotto dall’Università di Kyoto. Attualmente le lesioni ai tendini più gravi vengono affrontate con trattamenti chirurgici che spesso prevedono il trapianto di tendini prelevato da un’altra parte del corpo dello stesso paziente oppure l’iniezione di cellule di un donatore direttamente nel tendine lesionato.
Riparazione dei tendini con nuovo metodo: cellule staminali
I ricercatori dell’istituto giapponese, in un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, riportano un nuovo metodo che vede l’utilizzo delle cellule staminali. Queste ultime riducono quella che è una delle preoccupazioni quando si effettua il trapianto di cellule donate. Come spiega Makoto Ikeya, professore associato al CiRA dell’Università di Kyoto, le cellule devono infatti prima essere espanse. Si tratta di una procedura che può diminuire la loro efficacia. E questo senza contare che, provenendo da una persona diversa, spesso è difficile stabilire il loro livello di qualità e di efficacia.[1]
Cellule prelevate da un’altra parte del corpo
Quando invece si usano cellule prelevate da un’altra parte del corpo dello stesso paziente, invece, possono a volte sussistere altre tipologie di problemi che possono prolungare il periodo di riabilitazione.[1]
Le cellule staminali, invece, possono essere espanse e in generale manipolate in maniera molto più efficiente.
Prodotti tenociti dalle cellule staminali
I ricercatori hanno usato cellule staminali producendo tenociti, le cellule del tendine.
I tenociti prodotti dalle cellule staminali sono poi stati trapiantati in topi con talloni di Achille strappati. Il recupero nei topi trattati con le cellule staminali era molto più veloce rispetto ai topi trattati senza cellule staminali. La forza biomeccanica del tendine di topi trattati con cellule staminali si avvicinava velocemente a quella dei ratti illesi.
Basso tasso di attecchimento
Tuttavia lo stesso Ikeya ammette, a fronte di un basso tasso di attecchimento notato nei topi, che ulteriori ricerche saranno necessarie soprattutto per quanto riguarda il tasso di attecchimento delle nuove cellule una volta innestate nel tessuto e il loro livello di rigenerazione: “Parte di una buona terapia di trapianto cellulare è la consegna delle cellule. Il nostro studio si è concentrato solo sulle cellule stesse. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare il modo migliore per iniettarle”.[1]
Tuttavia i ricercatori hanno scoperto “che i tenociti derivati dalle cellule iPS secernono molecole correlate a IGF1 e TGFβ3 che hanno promosso la proliferazione dei tenociti primari”, come spiega Taiki Nakajima, un ricercatore che ora lavora ad Harvard ma che ha partecipato allo studio quando lavorava nel laboratorio di Ikeya. Iniettando infatti solo questi fattori chimici, già noti perché promuovono la crescita nonché la profilazione degli stessi tenociti, si promuoveva la guarigione, anche se con un livello di velocità più basso rispetto al trapianto cellulare.[1]
Le informazioni ottenute con questo studio, tuttavia, sono molto preziose considerando che si tratta di un lavoro preliminare.[1]
Note e approfondimenti
- Repairing tendon injuries with stem cells (IA)
- Grafting of iPS cell-derived tenocytes promotes motor function recovery after Achilles tendon rupture | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-021-25328-6)
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