Riscaldamento degli oceani cambierà distribuzione del krill con conseguenze sulla catena alimentare

Krill (credito: Flickr)

Il riscaldamento globale in corso provocherà un netto cambiamento della distribuzione e del ciclo di vita del krill antartico secondo un nuovo studio apparso su Nature Climate Change.
Krill è un termine che si utilizza per indicare i piccoli crostacei appartenente all’ordine Euphausiacea. Questi crostacei si trovano praticamente in tutti gli oceani del mondo e sono molto importanti per quanto riguarda la catena alimentare marina in quanto rappresentano la fonte principale di cibo per molti pesci e animali marini più grandi. A sua volta il krill si nutre di fitoplancton e zooplancton.

Le variazioni delle temperature degli oceani cambieranno, infatti, la concentrazione marina del fitoplancton e questo a sua volta avrà un impatto anche sul krill. Questa biomassa tenderà a spostarsi più a sud e a cambiare i suoi cicli di vita annuali.
I risultati sono stati ottenuti da un team di ricerca dell’Università della Tasmania guidato da Devi Veytia.

Secondo lo scienziato, i cambiamenti considerevoli che riguarderanno il krill risulteranno importanti non solo per gli sforzi di conservazione di molte specie acquatiche ma anche per la gestione della pesca: ” Abbiamo scoperto che nei prossimi decenni ci si può aspettare che la qualità dell’habitat krill migliorerà in primavera, in particolare più a sud e sulla piattaforma continentale”, dichiara il ricercatore che sottolinea però anche che il krill tenderà a spostarsi più a sud, verso latitudini più elevate.
Queste discrepanze influenzeranno la riproduzione del krill stesso e quindi probabilmente anche la catena alimentare e dunque la pesca commerciale, in particolare quella praticata al largo della penisola antartica e del Mare di Scozia.

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