
Pesci, crostacei e molluschi si stanno spingendo sempre di più nelle profondità del Mar Mediterraneo, per cercare acque più fredde, a causa dei cambiamenti climatici in corso. È la scoperta di alcuni ricercatori dell’Università di Tel Aviv che hanno pubblicato i risultati su Global Ecology and Biogeography. Secondo il comunicato dell’Università israeliana, questi stessi risultati potrebbero avere impatti profondi sui livelli di pesca in questo mare in futuro.
Riscaldamento del Mar Mediterraneo
Il processo di riscaldamento globale sta attanagliando praticamente tutto il mondo ma nel Mar Mediterraneo sembra essere più marcato, secondo quanto riferisce il comunicato. La temperatura media delle acque del Mar Mediterraneo aumenta di un grado ogni trent’anni. Sembra che questa velocità di riscaldamento, tuttavia, stia aumentando.
Si tratta di un mare che non è mai stato troppo freddo. Con il riscaldamento globale in corso, probabilmente sta raggiungendo un limite per quanto riguarda la capacità di sopportazione di diverse specie di animali marini, come spiega Jonathan Belmaker, professore della scuola di zoologia a Tel Aviv e uno degli autori dello studio.
Escursione termica del Mar Mediterraneo estrema
Il fatto è che l’escursione termica del Mar Mediterraneo sembra essere estrema: mentre nelle aree a nord-ovest la temperatura dell’acqua è relativamente fredda, nelle aree a sud-est è molto calda. Anche per questo il Mar Mediterraneo è un mare ottimo per capire come le specie marine si adattano ai cambiamenti climatici in corso.
Lo studio: una metanalisi di studi precedenti
In questo caso i ricercatori non hanno effettuato uno studio diretto ma hanno analizzato i dati presenti in diversi studi precedenti incentrati sulla distribuzione, in merito alla profondità, di 236 specie marine.
Ricerca di profondità nei pesci del Mediterraneo
I ricercatori si accorgevano che le specie marine del Mediterraneo adattano progressivamente il loro habitat in termini di profondità al riscaldamento in corso. La ricerca di maggiore profondità non è tuttavia uniforme tra le varie specie. Quelle che vivono in acque relativamente fredde cercano maggiormente di vivere verso le acque più basse rispetto a quelle che vivono nelle acque più calde. Inoltre ci sono specie che, per loro natura, riescono a sopravvivere più o meno bene in un intervallo di temperatura più ampio. E queste, naturalmente, sono quelle che soffrono di meno rispetto alle specie che sono solite vivere intervallo di temperature molto più ristretto.
C’è un limite palese
Tuttavia c’è un limite palese al livello di profondità che i pesci possono raggiungere per sfuggire alle acque calde, come fa notare Belmaker: il fondo del mare. Già alcuni dei pesci presi in esame, tra cui il merluzzo, stanno facendo esperienza di un calo della popolazione. Probabilmente perché non ci sono acque più profonde in cui possono andare.