
Secondo un nuovo studio le risorse idriche sotterranee odierne rappresentano una sorta di “bomba ad orologeria” in quanto impiegheranno decenni, se non centinaia di anni, per rispondere ai cambiamenti climatici odierni. Queste falde acquifere, che sono importantissime perché rappresentano la principale fonte di acqua per gli esseri umani e per gran parte degli animali, viene lentamente reintegrata attraverso le piogge. Tuttavia gli eventi meteorologici estremi che stiamo affrontando, uniti ad una popolazione globale in continuo aumento e ad una produzione agricola sempre più estesa ed intensiva, metteranno a dura prova questi veri e propri bacini di riserva.
Lo studio, pubblicato su Nature Climate Change, rileva che solo la metà di questa enorme massa di acqua sostanzialmente nascosta sotto terra riuscirà a reintegrarsi completamente entro i prossimi 100 anni. Ciò porterà inevitabilmente a carenze di acqua, in particolare in quelle aree più calde o più soggetti a siccità.
Questo significa che l’impatto dei cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo avverrà, per quanto riguarda le acque sotterranee, solo in futuro e proprio questa caratteristica può ingannare nel breve termine, dato che queste conseguenze non dovremo affrontarle ora o fra qualche anno.
A testimonianza di ciò, secondo Mark Cuthbert, scienziato dell’Università di Cardiff che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla AFP, vi è il comportamento delle acque sotterranee che si trovano sotto il deserto del Sahara. Queste stanno solo ora rispondendo al cambiamento climatico avvenuto 10.000 anni fa, un periodo in cui questa zona era molto più umida.
Fonti e approfondimenti
- Scientists warn of climate ‘time bomb’ for world’s groundwater | AFP.com (IA)
- Global patterns and dynamics of climate–groundwater interactions | Nature Climate Change (DOI: 10.1038/s41558-018-0386-4) (IA)
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