
Le gravidanze ritardate, ossia quelle relative a donne che hanno superato una certa età, grossomodo 35-40 anni, sono caratterizzate da un numero maggiore di parti gemellari se non di parti con tre figli, quattro figli o cinque figli. Le stesse nascite multiple sono aumentate costantemente negli ultimi anni a causa del fatto che sempre molte più donne rinviano gravidanza o scelgono di fare un figlio in età sempre maggiore.
Spesso la colpa è data alle procedure o ai farmaci per la fertilità o la fecondazione in vitro, tecniche che spesso si adottano con donne che hanno superato una certa età. Tuttavia, come conferma anche una nuova ricerca apparsa su Obstetrics & Gynecology, non tutte le nascite multiple correlate a donne di una certa età sono collegate a tecniche o farmaci per aumentare la fertilità.
Come specifica Eli Adashi, professore di ostetricia e ginecologia presso la Warren Alpert Medical School della Brown University e uno degli autori della ricerca, “C’è una percentuale considerevole di nascite multiple che sono attribuibili semplicemente alle gravidanze ritardate. La percentuale di questi parti multipli spontanei sembra crescere.”
I ricercatori hanno utilizzato i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), relativi al periodo tra il 1949 e il 1966, sostanzialmente prima che fossero disponibili le moderne tecnologie per la riproduzione e la fecondazione assistita. Secondo i dati, le donne bianche dopo i 35 anni d’età hanno una probabilità circa tre volte maggiore di partorire gemelli non identici.
Le donne afroamericane con un’età da 35 anni in poi hanno invece una probabilità quattro volte maggiore. Il rischio di parti trigemellari o quadrigemellari sale invece di quattro volte e mezzo e sei e mezza volte, rispettivamente.
Nel solo 2016, la gravidanza ritardata è stato il solo fattore responsabile del 24% delle nascite multiple per le donne bianche e della 38% per le donne nere.
Secondo Adashi le persone devono essere consapevoli del fatto che ci sono rischi di nascite multiple, così come altri rischi quali la sindrome di Down, il parto prematuro e la pre-eclampsia, in relazione alle gravidanze portare avanti da donne con un’età troppo avanzata.