È considerato a tutti gli effetti un robot medico ma è lungo solo 120 nanometri (un nanometro è un milionesimo di millimetro). È il record, registrato tra l’altro anche sul Guinness dei Primati, di un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas a San Antonio (UTSA).
Il nano robot è stato creato nello specifico da Soutik Betal durante la sua ricerca di dottorato coadiuvato dai professori Ruyan Guo e Amar S. Bhalla.
È lo stesso Guo a spiegarci di cosa si tratta: “In poche parole, abbiamo sviluppato particelle nanocomposite che possono essere controllate a distanza da un campo elettromagnetico e funzionano come robot estremamente piccoli che interagiscono con le cellule biologiche”.
I ricercatori hanno utilizzato due tipi diversi di materiale: un nucleo magnetico che riesce a cambiare forma in risposta a campi magnetici esterni e un guscio ferro elettrico che converte la pressione in potenziali elettrici.
Questi effetti magnetici agiscono come braccia e gambe facendo interagire le particelle nanocomposite con le cellule biologiche.
Lo studio riguardo al nano robot è stato pubblicato all’inizio di quest’anno su Scientific Reports a cui è seguito il riconoscimento del Guinness dei primati.
Non si tratta di una trovata fine a se stessa: questi nanobot potrebbero rivelarsi molto utile per il trattamento delle cellule cancerogene nonché per trattare le cellule nel cervello responsabili del morbo di Alzheimer, secondo Guo.