Robot ora possono riconoscere e afferrare oggetti

La destrezza è un’abilità tipica degli esseri umani che ci consente di riconoscere gli oggetti, di raccoglierli e di manipolarli. Questa è una delle caratteristiche più difficili da imitare per quanto riguarda la robotica e solo di recente, grazie ai grossi avanzamenti dell’intelligenza artificiale e dell’informatica in generale, i robot sono stati in grado di fare distinzioni di base tra gli oggetti anche se capirne le forme e dunque riconoscerli resta ancora un altro paio di maniche.

Un nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT, mostra che si è stato fatto un passo avanti proprio in questa specifica area della robotica e dell’intelligenza artificiale.
I ricercatori hanno sviluppato un nuovo sistema, denominato “Dense Object Nets” (DON), in base al quale il sistema robotico considera gli oggetti come raccolte di punti che a loro volta vengono utilizzati per costruire “mappe visive”.

Il robot può mappare diversi punti insieme per visualizzare la forma tridimensionale di un oggetto, in modo simile a come si fa con le foto panoramiche, quando vengono unite più foto insieme. In questo modo, diversamente da altri sistemi, può soddisfare una richiesta specifica afferrando un singolo oggetto.

Con questo nuovo approccio il robot riesce a comprendere, a raccogliere e a manipolare meglio gli oggetti riuscendo in quello che, almeno fino ad oggi, è sempre stato un compito arduo per ogni congegno robotico: raccogliere un oggetto specifico, non etichettato in alcun modo, in un cumulo di oggetti simili, un’abilità che per noi è scontata ma che non lo è per il sistema visivo di un robot.
Si tratta di un sistema che i ricercatori definiscono come “auto-supervisionato” e che dunque non richiede intervento umano.

Fonti e approfondimenti

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