
Il 50% dei minatori in tutto il mondo potrebbe essere sostituito dalle macchine entro il 2020. È la conclusione a cui è arrivato un rapporto, denominato Energy 2020 Vision: The Near Future of Mining, pubblicato da BDO Australia, un’azienda di consulenza.
La previsione per certi versi inquietante è stata realizzata grazie ai dati e agli apporti di diversi esperti di risorse naturali in tutto il mondo. Secondo il rapporto, le tecnologie robotizzate per l’estrazione mineraria si stanno evolvendo sempre di più tanto che il loro utilizzo sempre più diffuso in futuro da parte delle aziende minerarie risulta più che scontato.
Queste tecnologie porteranno infatti ad una riduzione di almeno Il 30% dei costi di scavo oltre ad vari altri vantaggi in termini di risparmio per diverse fonti di costo. Le macchine di perforazione automatizzate utilizzeranno sensori collegati ad una rete informatica.
Sempre secondo il rapporto, l’utilizzo di questi veri e propri robot scavatori collegati alla rete, senza alcun conducente in loco e dunque comandati a distanza, porteranno ad una riduzione degli incidenti sul lavoro del 75%.
Secondo Sherif Andrawes, leader nazionale delle risorse naturali della BDO, già ad oggi quelle aziende minerarie che hanno incorporato le principali tecnologie di estrazione esistenti stanno reimmaginando i loro modelli di business e sopravvivendo anche alle crisi del settore mentre quelle aziende che non si stanno dotando di tecnologie avanzate stanno avendo vita breve.
Lo stesso rapporto cita anche però i rischi di attacchi informatici che vedranno come vittime principali i robot e le macchine scavatrici comandate a distanza i cui livelli di sicurezza dovranno essere ulteriormente migliorati.