
In un campione di terreno marziano raccolto dal rover Curiosity della NASA un team di ricercatori ha scoperto la presenza di molecole organiche. Si tratta di un campione raccolto dal rover nel marzo del 2017. Lo riferisce un nuovo studio pubblicato su Nature[1] e un articolo, con alcune dichiarazioni degli autori, su Inverse.
Risultati non dimostrano presenza di vita ma sono comunque importanti
Non è una dimostrazione del fatto che una volta c’erano microrganismi su Marte ma si tratta comunque di una scoperta importante che conferma che questa eventualità non è affatto da escludere e che ci avvicina ancora di più alla concezione secondo la quale una volta sul pianeta c’erano le condizioni giuste per la presenza di vita, almeno quella di tipo microbico. In ogni caso l’esperimento ha avuto successo, come spiega Maëva Millan, ricercatrice del Goddard Spaceflight Center della NASA nonché l’autrice principale dello studio.
Ricerca di biofirme
I ricercatori, nel contesto della ricerca di vita extraterrestre sul pianeta rosso, si stanno sempre più dedicando, in effetti, a cercare biofirme piuttosto che la vita stessa. Stanno infatti cercando tracce dell’esistenza di vita passata con nuove tecniche sempre più complesse.
Anche se le condizioni odierne marziane sembrano molto proibitive per la vita, almeno quella che conosciamo qui sul nostro pianeta, ciò non vuol dire che in passato le condizioni non fossero diverse. Si pensa che una volta sulla superficie di Marte ci siano stati fiumi rigogliosi e laghi enormi nonché veri e propri mari. È come sappiamo l’acqua è l’elemento primario per l’esistenza della vita.
Trovati l’acido benzoico e l’ammoniaca
In questo caso i ricercatori hanno analizzato le sostanze chimiche presenti in un piccolo campione di terra raccolto dal rover Curiosity individuando l’acido benzoico e l’ammoniaca, due composti organici e, per quel che ne sappiamo in merito a cosa sia la vita, due sostanze che potrebbero essere indicatrici di un’antichissima presenza di vita sulla superficie del pianeta.
Per avere una conferma della presenza di vita passata sul pianeta si dovrebbe capire la provenienza di questi composti, che da soli non possono indicare che esistevano microrganismi. Potrebbero essere, infatti, solo il risultato di un processo geologico, come peraltro avviene anche sulla Terra dove la traccia di un composto organico non è direttamente collegabile ad un essere vivente.
Lista dei composti organici su Marte sempre più grande
Anche se non è il primo studio che mostra la presenza di composti organici su Marte, questa ricerca allarga il numero di composti di questo tipo trovati sul pianeta, un’aggiunta importante in quel percorso di studio che gli scienziati stanno facendo per arrivare poi al risultato finale, il più sconvolgente: l’annuncio della vita passata su Marte.
Campione raccolto con braccio robotico
Il campione è stato raccolto grazie al braccio robotico di cui è dotato il rover Curiosity che dispone, nell’estremità, di una sorta di trapano grazie al quale può scavare per diversi centimetri nel terreno marziano. Sempre tramite il braccio del rover, i ricercatori hanno fatto cadere il campione in un contenitore riempito di reagenti chimici ottenendo una risposta positiva: il campione conteneva molte molecole organiche, tra l’altro relativamente ben conservatesi grazie anche alle radiazioni ionizzanti che per milioni di anni hanno colpito la superficie marziana.
Note e approfondimenti
- Organic molecules revealed in Mars’s Bagnold Dunes by Curiosity’s derivatization experiment | Nature Astronomy (IA) (DOI: 10.1038/s41550-021-01507-9)